Le conferenze Aci L'Europa alle nostre spalle

Le conferenze Aci Le conferenze Aci L'Europa alle nostre spalle c TORINO RISI del bipolarismo, crisi degli scambi mondiali. Ma un modello europeo sopravvive. E' quanto pronell'ultimo incontro del- spetta l'Associazione Culturale Italiana il giornalista francese Marc Osouf, studioso di Furet, Braudel, Paris, ricercatore all'Institut de Recherche et d'Etudes Stratégiques di Parigi, esponente della rivista Esprit, collaboratore di Le Monde. «L'Europa è alle nostre spalle» è il titolo della conferenza che terrà oggi al Teatro Alfieri di Torino (ore 18), domani al Niccoli ni di Firenze, lunedì al Nuovo di Milano, martedì all'Eliseo di Roma, mercoledì a Bari. Nel momento in cui si costituisce, sostiene Osouf, «l'Unione Europea si trova a una svolta decisiva» in una situazione di assoluto «europessimismo», fra inquietudini provocate «dal conflitto in Jugoslavia, da una cronica sottoccupazione, da una crisi di rappresentatività politica». Le volontà sono espresse in termini soggettivi e questo cancella la possibilità di una «nazione europea». E, comunque, «l'Europa non si costruisce per movimenti spontanei, ma come risposta a sfide successive. E' ima creazione originale senza precedenti che non si può assimilare né agli Stati Uniti né alla Confederazione Elvetica». Dunque, quali strade? «Una europeizzazione della vita politica», sostiene Osouf. In altre parole, «creare un modello europeo della società che, basandosi sul valido triangolo concorrenza-collaborazione-solidarietà, si caratterizza per quattro elementi: l'importanza del mercato, il ruolo dello Stato che ne corregge gli effetti negativi, i trattati sociali, un sistema di previdenza sociale». Insomma, una «unione di nazioni» che si lascia alle spalle il dispotismo, anche il più illuminato.

Persone citate: Braudel, Furet, Niccoli