La par condicio fa il bis di Maria Grazia Bruzzone

La par condicio fa il bis La par condicio fa il bis Legge modificata in favore delle tv locali POLITICA E TV E ROMA IN arrivo una par condicio-bis, a parziale modifica del primo decreto. Schiacciato dalla valanga di proteste che salgono dal mare di tv periferiche, dalle radio private, e dalla Fieg proccupata per le sorti della stampa locale, premuto dai progressisti che, buoni ultimi, si sono accorti di aver penalizzato le piccole tv con la norma sulla propaganda elettorale gratuita, il ministro delle Poste Gambino si è convinto della necessità di correggere il tiro con un un nuovo provvedimento. Da abbinare al decreto numero uno, il cui regolamento di attuazione è ormai uscito sulla Gazzetta Ufficiale. E alla prima riunione della «Commissione Napolitano» sull'antitrust, alla Camera, i toni sono sorprendentemente concilianti. Il forzista Dotti apprezza la relazione introduttiva del progressista Bogi né pone ostacoli ai lavori. Annunciando per la prossima settimana un disegno di legge del Polo. Dunque, la par condicio-bis. Ne hanno parlato direttamente Dini e D'Alema, che si sono visti ieri mattina per un'ora e nell'agenda, secondo Botteghe oscure, avevano anche il nuovo decreto e l'antitrust. Nel pomeriggio il progressista Giulietti anticipa a Radio popolare che Gambino, che lo ha ricevuto con altri due deputati, «si è dichiarato pronto a recepire emendamenti sui quali si dovesse manifestare una larga convergenza parlamentare». Un'intesa prevedibile, visto che quasi tutti i critici del contestato decreto si appellavano, oltre che alla libertà di espressione, proprio alle tv locali e alle loro difficoltà economiche. Il presidente del circuito Cinquestelle si era subito appellato a Dini, sostenendo che «la par condicio è già garantita dalla pluralità stessa delle antenne». E ieri la protesta dilaga all'associazione «Terzo polo», mentre l'emittente abruzzese Tv Uno arriva a autooscurarsi contro il decreto «vessatorio». Anche la Fieg fa sentire la sua voce: «Il divieto a utilizzare gli spazi a pagamento persino per annunciare forme lecite di propaganda come dibattiti e tavole rotonde, che parlano alla ragione, è profon¬ damente illogico». Gambino ascolta. Riceve i rappresentati di radio e tv. Per le quali il pds ora propone addirittura lo sblocco di incentivi già previsti. L'emendamento dovrebbe arrivare martedì. Antitrust. «Mi pare di aver registrato delle divisioni nello schieramento della Fininvest e di Forza Italia e mi sembra un fatto positivo» dice Walter Veltroni prima di entrare nella sala della commissione Napolitano. Alludendo alla disponibilità di Confalonieri e alla durezza di Berlusconi, per cui togliere una rete alla Fininvest sarebbe come levare la Nutella alla Ferrera. Un tono che verrà smentito in commissione. Il progressista Giorgio Bogi fa una relazione ampia e dotta in cui il tema del numero delle reti per soggetto, ossessione della Fininvest non meno che della Rai, viene «sciolto» in un'analisi dello scenario mediatico del prossimi anni, ma già realtà negli Usa e nel Nord Europa, dove si sovrappongono tv «generaliste» gratuite e tv «tematiche» a pagamento, via etere, via satellite e via cavo, servizi vari forniti da stazioni tv e da società telefoniche, in un intreccio che prelude alle «autostrade elettroniche» prossime venture. Ed è tutto questo che va regolamentato in modo flessibile, con una legge «quadro» e una Authority con ampi poteri, in grado di adeguare le norme a una materia che muta ogni giorno. Insomma «Rabberciare la Mammì non basta». E c'è fretta. La Consulta preme. E l'Italia è in ritardo. Poli 3ortone, di An tenta di fermare il dibattito, col pretesto che Selva deve illustrare la sentenza della Corte Costituzionale. Il presidente Napolitano propone che intanto si comincino a illustrare le proposte di legge di Progressisti, Lega e Ppi. Iscritto a parlare è Paissan. E Dotti, che certo è una colomba, apprezza la proposta, dopo aver definito «intelligente e esaustiva» la relazione Bogi. Paissan parla. La riunione è aggiornata alla prossima settimana, con la legge del Polo. Maria Grazia Bruzzone Commissione Napolitano c'è aria di accordo Giorgio Napolitano, presidente della commissione per l'emittenza

Luoghi citati: Italia, Nord Europa, Roma, Usa