La Telecom accusa Amato (garante antitrust): ha fatto precipitare le nostre quotazioni in Borsa «Squilli di guerra» per i telefonini

La Telecom accusa Amato (garante antitrust): ha fatto precipitare le nostre quotazioni in Borsa La Telecom accusa Amato (garante antitrust): ha fatto precipitare le nostre quotazioni in Borsa «Squilli di guerra» per i telefonini L'Unitel: il governo cancelli la convenzione con Omnitel ROMA. Si spara da tutte le parti. La guerra dei telefonini dilaga. Parte all'attacco il consorzio Unitel (formato dalla Fiat del gruppo Agnelli e dalla Fininvest di Silvio Berlusconi) che ipotizza la ripetizione della gara per la scelta del gestore privato, caduta sull'Omnitel che fa capo all'Olivetti di Carlo De Benedetti. Lo stesso Berlusconi, ex presidente del Consiglio, chiede che sia rivista la convenzione con la quale lo Stato consente all'Omnitel di gestire i telefonini. Come se non bastasse, un vero e proprio missile viene lanciato dalla società pubblica Telecom, il cui monopolio è infranto dall'Omnitel. La Telecom accusa Giuliano Amato, presidente dell'Autorità antitrust (l'organo che vigila sulla concorrenza), di aver turbato il mercato, facendo precipitare le sue quotazioni in Borsa. E' stato un intervento di Amato a scatenare le nuove sanguinose battaglie sui telefonini. Con una lettera, il presidente dell'Antitrust ha chiesto al presidente del Consiglio Lamberto Dini e al ministro delle Poste Agostino Gambino di verificare l'opportunità di imporre una partenza contestuale a Telecom e Omnitel per i telefonini Gsm, il servizio aperto alla concorrenza e che copre tutta l'Europa. Per Amato, se la Telecom avvia i collegamenti il primo aprile, come preannunciato, si avvantaggia in modo inopportuno rispetto all'Omnitel, pronta a partire a fine anno. Secondo l'Antitrust la fretta della società pubblica falsa la concor-. renza. Con un messaggio inviato ieri a Dini e Gambino, la Telecom rivendica invece la sua «totale correttezza» perché la convenzione con il governo non prevede un «vincolo temporale per l'avvio del servizio». Ma l'Omnitel non si sente svantaggiata solo per la partenza ritardata. L'amministratore delegato Francesco Caio protesta per il pagamento di 750 miliardi imposto al vincitore della gara per la concessione del servizio al gestore privato. Caio vuole forme di compensa- I zione, come la partenza contestuale. Nicolò Nefri, ex presidente di Unitel, obietta però che Caio mette «in discussione elementi fondamentali della convenzione» per il Gsm, poiché vuole rinegoziare «le condizioni in base alle quali era stata ottenuta la concessione». Nefri ricorda che «le condizioni di gara erano ben conosciute da tutti i concorrenti» e «da tutti accettate». Rimettendole in discussione «l'intera procedura di assegnazione» risulterebbe «inficiata». Per l'Unitel non si può «cambiare le regole di una partita già giocata e che ha visto esclusi altri concorrenti, perché altrimenti la stessa andrebbe rifatta». La replica non si fa attendere. L'Omnitel contesta le «molte e inaccurate dichiarazioni anche palesemente strumentali». E «ribadisce» che le sue richieste «sono tutte ed esclusivamente tese ad ottenere il ripristino e l'assoluto rispetto delle condizioni del bando di gara e della concessione». Per riuscirci, l'Omnitel si è rivolta al Tar e alla magistratura: oggi potrebbe pronunciarsi la Corte di appello di Roma. Ma lo scontro è anche politico. In una nota di Forza Italia, ispirata direttamente da Berlusconi, si sostiene che l'iniziativa di Amato altera «i presupposti stessi della convenzione Omnitel approvata e autorizzata dal governo Berlusconi». Secondo Forza Italia, l'intervento di Amato è «sacrosanto e doveroso» se punta alla revisione della concessione. Nella nota è invece giudi- calo «improprio e intempestivo» l'intervento di Amato se mira solo a ottenere dal governo la partenza contestuale. In questo modo, si sostiene, si mette in difficoltà «una società quotata in Borsa». E su questo punto si scatena la Telecom. Un comunicato informa che i suoi consiglieri di amministrazione segnalano alla Consob, l'organo che vigila sulla Borsa, «la turbativa, rilevata dagli operatori e dalla stampa finanziaria» verificatasi con «la pubblicizzazione della lettera» di Amato. Il comunicato fa notare che mercoledì, «dopo un avvio positivo con guadagni dell'I,4%» per l'azione ordinaria «e dell'1,6%» dei titoli di risparmio, c'è stata un'inversione di tendenza e la chiusura «con un ribasso rispettivamente del 2,9% e del 2,1% ben più marcato di quello registrato dal mercato». La Telecom rileva poi che per quanto riguarda la capitalizzazione (cioè il valore complessivo delle proprie azioni) la perdita rispetto ai valori precedenti la «divulgazione della notizia è stata di oltre 1300 miliardi». Il governo, per ora, sta a guardare. Gambino non si pronuncia. Il sottosegretario alle Poste Alessandro Frova dice che si sta «valutando se intervenire» entro il primo aprile. Roberto Ippolito ppRETEQU«Nessuna venMILANO. Un no dalla Germania, daprato alcuna rete tv Fininvest». E uintegrante del gruppo». Tutti d'accodirettore del Tg4 che aveva dato il laArd: «So che Berlusconi ha già vendquale né a chi, se fosse Rete4 e il nuandrebbe pure bene». Ieri, dopo le srata corrige di Fede: «Sono stato mesdal giornalista tedesco che stava realcio». Insomma, solo voci... E a dare rche quelle che hanno dato come prospo tv della Fininvest, importanti grucolosso Bertelsmann: «Nessun colloq

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