Nuovi risarcimenti per gli infortuni

VADEMECUM VADEMECUM // tribunale di Milano ha recentemente fissato i parametri aggiornati per l'indennizzo dei danni fisici e morali: ecco come sfruttarli Nuovi risarcimenti per gli infortuni Danni e disfunzioni Ecco come cautelarsi QUANTO VALE L'INVALIDITÀ1 oc O Esempi di conteggio secondo il Tribunale di Milano [I dati in milioni di lirearrotondati alle due cifre Indicono.» minimi ed massimi previsti do mi ed IL cittadino che è rimasto vittima di un incidente o di un infortunio ben difficilmente può ■ farsi un'idea di quale sarebbe il giusto risarcimento per i danni alla persona o per la morte di un congiunto. Purtroppo anche l'avvocato più esperto non è spesso in grado di dare una risposta, tanto diverse sono le valutazioni che i giudici usano nei singoli casi, per non parlare delle offerte riduttive delle compagnie assicuratrici che talvolta contano sulla più che giustificata sfiducia nella giustizia, lentissima e costosa. CALCOLARE I RISARCIMENTI Il tentativo fatto qualche anno fa dal Parlamento di fissare «tabelle» di risarcimento nel campo fallì. L'allora presidente Cossiga rifiutò di firmare la legge già approvata di fronte all'indignazione di cui si era fatta eco la stampa per l'assoluta irrisorietà delle cifre previste. Scampato questo pericolo gli italiani si trovano tuttora di fronte al fatto che la stessa invalidità totale può essere risarcita con un miliardo a Milano, con la metà a Torino e anche con un quarto di detta somma in certi tribunali soprattutto del Sud, e spesso con forti disparità anche fra diverse sezioni dello stesso ufficio. Questa situazione di «anarchia» genera un clima di incertezza e, in ultima analisi, di ingiustizia tra le persone interessate. Per questo è molto interessante la novità che arriva dai magistrati milanesi. IL DOCUMENTO DI MILANO Per ovviare almeno a quest'ultimo inconveniente i presidenti di sezione del tribunale di Milano hanno dato vita, il 9 febbraio 1995, ad un documento comune. E' probabile che l'iniziativa, assai interessante, ahbia una larga eco e che il «rito ambrosiano» faccia proseliti. L'esperienza insegna: una quindicina di anni fa era ancora isolata la tesi del tribunale di Genova che riconosceva il «danno biologico» come danno alla salute da risarcirsi a chiunque indipendentemente dal sesso, dall'età, dalla professione, dalla concreta perdita di guadagno. Oggi, invece, quella che sembrava un'isolata trovata è diventata, come principio, un fatto pacifico per tutti. Accadrà lo stesso per l'orientamento del tribunale di Milano? Facciamo qualche esempio e qualche confronto. Il danno alla salute o «biologico» (indipendentemente dall'eventuale perdita di guadagno che va risarcita a parte) viene valutato per ogni giorno di invalidità totale fra le 50 e le 100 mila (a Torino, soltanto 40 mila). LE DIFFERENZE TRA CITTA' Per l'invalidità permanente si tiene conto, ma in misura molto ridotta rispetto alle tabelle genovesi che privilegiano i bimbi ed i giovanissimi, anche dell'età ma soprattutto della gravità. Per un quarantenne una piccola invahdità del 4% vale 4 milioni (a Torino circa 6) ma un 40% viene valutato 153 milioni che salvono a 183 per un ventenne mentre a Torino, dove l'età quasi non conta, ci si aggira sui 160. La differenza si accentua nei casi più gravi: per un invalido al 100% Milano riconosce ad un bimbo un miliardo e 100 milioni, ad un ventenne quasi un miliardo, a 50 anni 713 milioni per scendere a 440 per gli ultraottantenm, all'incirca la cifra che i giudici torinesi danno a qualsiasi età. Se vi sono, come quasi sempre, gli estremi di reato di lesioni colpose, si aggiungono i danni morali, dal 25 al 50% del danno «biologico» mentre Torino indica 700.000 lire fisse per ogni «punto». IL PESO DEI DANNI MORALI Particolarmente nuova l'idea di ancorare alle cifre del danno biologico anche i «danni morali» spettanti ai congiunti di chi è vittima di omicidio colposo (sia sulla strada, sia sul lavoro o in altre circostanze): si calcola il 100% di un ipotetico danno alla persona, che in realtà non è sopravvissuta, e su questa cifra si calcola il danno morale che sarebbe spettato (da un quarto alla metà). Di questa cifra ai genitori si attribuisce un quarto, al coniuge o al figlio fino ai 2 terzi, ai fratelli da un decimo ad un quinto. La moglie o l'unico figlio superstite di una vittima quarantenne potrà ricevere da 170 a 340 milioni, i genitori di una bimba uccisa fino a 180 milioni ciascuno (a Torino la cifra più alta che si ricor- INVALIDITÀ' PERMANENTE [Danno alla salue + morale] CONTRATTI et*' minima [anni] INSEGNANTI QUANDO IN PENSIONE ANZIANITÀ' CONTRIBUTIVA * ALMENO 37 ANNI DATA TEORICA ** LUGLIO '95 DATA REALE*** SETTEMBRE '95 ANZIANITÀ' CONTRIBUTIVA * ALMENO 31 ANNI DATA TEORICA** GENNAIO '96 DATA REALE *** SETTEMBRE '96 ANZIANITÀ' CONTRIBUTIVA * FINO A 30 ANNI DATA TEORICA** GENNAIO '97 DATA REALE*** SETTEMBRE '97 • AL 28 SETTEMBRE '94. ** SECONDO LEGGE. *** SU CHIARIMENTO DEL MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE 5 9/11 76/91 25 8/10 64/77 40 7/9 57/68 65 5/7 38/45 5% 20% 50% 100% 414/497 352/422 325/400 207/248 1372/1462 1166/1400 1029/1235 617/740 OCCHIO ALLE CLAUSOLE DANNI MORALI PER MORTE Di UN CONGIUNTO Quante volte ci è capitato, di fronte alla complessità e lunghezza di un contratto prestampato di firmare senza leggere, accettando tutto? Eppure le normative a favore del consumatore ci sono ed è possibile far valere i propri diritti. L'allarme, per esempio, dovrebbe sempre scattare quando è richiesta una doppia firma. Come quando apriamo un conto in banca e troviamo in fondo al documento, dopo lo spazio per la prima firma,una frase che recita: «In ottemperanza all'articolo 1341 » il correntista dichiara di aver letto ed espressamente accettato le clausole tal dei tali: quelle che concedono alle banche di variare il tasso di interesse senza il nostro consenso e che in genere comportano rinunce a diritti per chi le subisce o esoneri di responsabilità per chi le propone. VANNO AL CONIUGE 0 FIGLIO CONVIVENTE VANNO AL GENITORE VANNO Al 2 GENITORI [a ciascuno di essi) VANNO Al FRATELLI E SORELLE [a ciascuno] 181/362 135/270 90/180 ~58/233 103/2ÌD5 65/12D~ 58/155 103/138 68/91 70/274 70/176 14/52 12/46 10/40 7/28 INVALIDITÀ' TEMPORANEA TOTALE DA 50 A100 MILA LIRE GIORNALIERE PARZIALE LIRE 25.000 GIORNALIERE LA DOPPIA FIRMA Il consumatore attento dovrà leggere con attenzione le clausole che sono specificamente da approvare: sono quelle più a rischio di fregature. In più, molti operatori il requisito della doppia firma se lo dimenticano del tutto. Ma in tal caso al consumatore informato, paradossalmente, va meglio: le clausole vessatorie sono inefficaci. Un'altra norma del codice civile, poi, stabilisce che sia nullo ogni patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità di un contraente anche in caso di suo dolo o colpa grave. La software house che pretenda di non essere responsabile dei disastri provocati da un proprio programma, solo perché ha fatto firmare all'utente un contratto in cui non accetta nessuna responsabilità, insomma, può essere chiamata a rispondere.

Persone citate: Cossiga, Sorelle