Abb Italia esportazioni a gonfie vele
Conti più robusti per le due società Fiat Sale il fatturato Abb Italia esportazioni a gonfie vele MILANO. Forte di un export che l'anno scorso ha raggiunto il 45% dei ricavi, il gruppo Abb Italia ha chiuso il '94 con un incremento dell'utile netto del 75% a 99 miliardi di lire a fronte di un fatturato in crescita del 12% a 2994 miliardi. La Abb Italia (42 società, 12.500 dipendenti), controllata dall'omonimo gruppo svizzerosvedese attivo nel settore dell'elettromeccanica, dunque, ha sfruttato in pieno la svalutazione della lira e conta di portare la quota delle esportazioni sul fatturato al 50% per il'97. Nel nostro Paese, però, il gruppo punta a una crescita non solo basata sulle esportazioni, definite un «elemento chiave» dal presidente e amministratore delegato Umberto Di Capua, ma anche su ulteriori acquisizioni. Dopo aver rilevato la Rebosio (componentistica per l'elettrificazione ferroviaria) e la Cimel (installazione di sale operative per le banche) nel '94, la Abb Italia ha già acquisito quest'anno la Capponi Alesina, società torinese specializzata nei sistemi automatici e robotizzati di verniciatura (33 miliardi di fatturato, 60 dipendenti). «Le aziende che ci interessano devono essere in grado di sviluppare i loro mercati di nicchia in termini globali. Quindi non devono essere necessariamente grandi, ma guardiamo tutto - ha detto Di Capua -; attualmente abbiamo in corso trattative per altre due società, che speriamo di chiudere entro il '95».
Persone citate: Alesina, Di Capua, Umberto Di Capua
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