Castro: stregato da Danielle

a Paris Match: qualche anno fa mi sarei innamorato della signora Mitterrand a Paris Match: qualche anno fa mi sarei innamorato della signora Mitterrand Castro: stregato da Danielle «Una donna irresistibile» PARIGI. Alla sua prima incursione nella vecchia Europa, il «lider màximo» della rivoluzione cubana è rimasto stregato dal l'ascino discreto della signora Danielle Mitterrand. Qualche anno fa «avrei potuto innamorarmi di lei», dice senza mezzi termini lo stesso Fidel Castro in un'intervista pubblicata sull'ultimo numero di «Paris Match». Nelle dichiarazioni - fatte alla popolare rivista francese al termine della visita a Parigi con cui ha rotto l'isolamento cui il suo Paese era condannato da decenni - il leader comunista ha parlato in modo estatico della consorte del presidente Mitterrand. La signora Danielle, secondo Castro, ò «una gran signora», una «donna meravigliosa», che affascina «per le sue idee, la sua storia, i suoi meriti e la sua bontà». «Se fossi stato al suo fianco durante la Resistenza avrei potuto innamorarmi di lei», confessa l'intervistato, aggiungendo però cavallerescamente che non avrebbe mai voluto «misurarsi su questo terreno con Francois Mitterrand», un uomo «dotato di maggiori capacità e talento per conquistarla». Danielle Mitterrand più di una volta nel passato si era espressa con parole di stima nei confronti del leader cubano. L'ultima volta al summit dell'Orni sulla povertà a Copenaghen, il 13 marzo scorso, dove la signora Mitterrand ha detto: «L'embargo americano ò la più grande ingiustizia internazionale a cui abbia assistito. Mi ha sempre stupito l'indifferenza dell'Europa, perché Fidel non ha nulla del dittatore». Del resto Castro a Copenaghen, dove per la prima volta in un'occasione ufficiale non ha indossato la divisa militare, si è conquistato più di una simpatia. Anche il Vaticano ha spinto perché venga tolto l'embargo commerciale a Cuba. Ma per tornare a Danielle Mitterrand, la moglie del presidente francese era già intervenuta in soccorso di Castro nel settembre del 1993 indignandosi contro chi lo aveva paragonato al dittatore romeno Ceausescu. In quella occasione aveva denunciato il «crudele blocco Usa» lanciando ai cubani un appello dal sapore castrista: «Tenete duro, senza cedere alla dittatura del denaro» che l'America «vorrebbe imporvi». La similitudine tra Castro e Ceausescu - che la Mitterrand aveva definito «rivoltante» era stata del giornale, per altro gauchiste, «Globe Hebdo». E Danielle era intervenuta a sua volta con una lunga lettera pubblicata nel numero successivo del settimanale scagliandosi in difesa del leader cubano, grazie al quale l'isola, dopo la lunga dittatura di Batista, «ha ritrovato la sua dignità» e lodando le ricchezze intellet- tuali, «ricerca, tecnologia, medici, tecnici» della cui esportazione «beneficia l'umanità intera». Nell'intervista di ieri «Paris Match» ha anche chiesto a Castro se si senta solo. «Non avverto la solitudine del potere, ma la schiavitù del potere», ha risposto, aggiungendo di avere sempre ricevuto in ogni suo viaggio molte testimonianze di «amicizia e ammirazione». [e. st.] «Ma il Presidente francese ha più fascino di me» Z

Luoghi citati: America, Copenaghen, Cuba, Europa, Parigi, Usa