Bossi convince la Lega: corriamo da soli

Il leader dei lumbard: «D'Alema mi ringrazierà per non aver regalato voti a Berlusconi» Il leader dei lumbard: «D'Alema mi ringrazierà per non aver regalato voti a Berlusconi» Bossi convince lo Lego: corriamo da soli «Il ceto medio non capirebbe l'alleanza a sinistra» ROMA. «I si;j;retnri dolli; vario regioni, che conoscono il territorio e hanno il polso della situazione, dicono che non abbiamo altra scelta: dobbiamo presentarci come Lega e basta. Comunque io incontrerò i leader dogli altri partiti, Bianco e D'Alema, e terrò un comizio a Varese per spiegare la nostra posizione definitiva». Due ore di dibattito in segreteria non fanno cambiare idea a Umberto Rossi: alle regionali il Carroccio andrà da solo. Niente alleanze con il centro sinistra. «Il dado ò tratto», spiega il capogruppo al senato Francesco Tabladini uscendo dalla riunione. Che delusione, per i leghisti filopidiessini. Che passano tutta la giornata nella speranza che il capo cambi idea. «Se noi andiamo da soli, il Polo vincerà alle regionali, otterrà le politiche a giugno, vincerà anche quelle e poi Berlusconi ringrazierà Bossi». Alle sotte meno un quarto di sera, Pierluigi Petrini, ciondola la testa mentre bove alla buvette di Montecitorio. E' dal primo mattino che il capogruppo del Carroccio a Montecitorio è in movimento: contatti con il pds, con i popolari di Bianco. «La verità - sospira - è che chi sostiene che da soli salviamo la nostra identità, ci contiamo e poi, su quella baso, andiamo a contrattare con il centro sinistra por le politiche, non capisce un cavolo. Figuriamoci: in Lombardia, nella lotta tra il Polo e il centro sinistra, scompariremo e il nostro candidato alla presidenza della regione, Speroni, potrà rendersi visibile solo grazie alle sue giacche». E' tristanzuolo, Petrini, però prima della riunione della segreteria non dispera. «Lui», come viene definito dai suoi Bossi - un tempo sul serio, adesso per scherzo - può sempre cambiare idea. Ma nel pomeriggio il «capo», quando ora ancora a Milano, ai microfoni del Tg2 è stato chiaro. «Se alle regionali facciamo un'ammucchiata ha sostenuto il leader del Carroccio - il ceto medio potrebbe non capirci. E' facile che questa cosa non sia compresa perché Berlusconi dirà per tutta la campagna elettorale: "Danno la Lombardia in mano ai comunisti"». Però, dopo aggiunge che l'alleanza con il centrosinistra, alle politiche, sa¬ rebbe invece «un atto doveroso». E nella riunione, più tardi. Bossi ripete suppergiù lo stosse cose: «Vedrete - spiega - che, alla line, il pds mi ringrazierà, perche in questo modo eviteremo che il nostro elettorato moderato vada dal Berlusca». Ma prima della riunione, nonostante le ripetute dichiarazioni di Bossi i leghisti si chiedono ancora che cosa deciderà mai il loro leader. «Forse - spiega Petrilli - prenderà tempo, vorrà aspettare di sapere a chi va il simbolo del ppi. Se va a Bianco, magari l'alleanza la fa». Si, perche i popolari filo-pds, senza lo scudocrociato, secondo quelli del Carroccio, valgono assai poco: «Il due percento», precisa il capogruppo a palazzo Madama, Francesco Tabladini. Lui ò uno di quei leghisti refrattari all'intesa in Lombardia. Il presidente dei senatori leghisti ha in mente i sondaggi che gli ha fatto vedere Bossi. Ma quelli che il pds ha messo sotto il naso di Petrini sono assai diversi: «Il nostro apporto - dice il capogruppo di Montecitorio - sarebbe determinante per la vittoria del contro sinistra». Sombrano animo in pena, questi leghisti in attesa della riunione. Solo Tabladini e sicuro del fatto suo: «Ratificheremo Ih decisioni già prese», annuncia. Nella segreteria, l'ala filo-pds è in maggioranza. C'è Petrini, e c'è Pagliarini, più defilato Gnutti. Dubbiosi Cornine; e Borghezio. Nettamente schierati per il "no» all'alleanza con il centro sinistra, Dozzo e Visentini. Ma l'ultima parola spetta sempre a Bossi, a cui D'Alema e Bindi hanno offerto le presidenze del Veneto e della Lombardia. E intanto, ad aumentare la confusione che sembra regnare nel Carroccio, in serata, mentre i vertici del partito sono riuniti, giunge una dichiarazione di Roberto Maroni. L'ex ministro dell'Interno fa sapere che potrebbe non dimettersi da deputato so «non sarà più solo Bossi a decidere» e se tra i lumbard si aprirà un dibattito vero: «In questo caso - spiega - riprenderò il mio impegno nel movimento e proporro che la Lega rappresenti con me nel Polo il centro federalista, rinegoziando con Berlusconi e con la destra». Ma lo speranze di Maroni sono vane: come dimostra la segreteria, nella lega, e sempre Bossi, il solo a decidere. Maria Teresa Meli Ma il pds insiste «Solo con voi si vince> Delusi i leghisti filo-Quercia «Senza alleanze, in Lombardia il nostro candidato Speroni saràvisibile solo per le sue giacche» Maroni prepara il rientro «Se non deciderà solo il senatur riprenderò il mio impegno Serve un centro federalista» entre bove ecitorio. E' e il capoMontecitontatti con il Bianco. «La chi sostiene la nostra e poi, su Il leader della Lega Nord Umberto Bossi Ma il pds insiste «Solo con voi si vince> A o Bianco. alla fine Segni: «Casogna scenistra, non n illusioni re la scolste elezio sbagli, io i Il leader della Lega Nord Umberto Bossi

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