L'obiezione di coscienza sta per diventare «diritto»

L'obiezione di coscienza «Legge Biondi, limile sta per diventare «diritto» al diritto di cronaca» Primo sì del Senato, la legge va alla Camera L'obiezione di coscienza sta per diventare «diritto» ROMA. A stragrande maggioranza - 138 voti a favore, 36 contrari e 16 astenuti - il Senato ha dato ieri il primo via libera alle nuovo norme sull'obiezione di coscienza. A favore del disegno di leggi; hanno votato progressisti, popolari, verdi e Lega, mentre Forza Italia ha lasciato liberta di voto ai propri senatori. In questo modo l'obiezione di coscienza diventa un diritto soggettivo intangibile: ciascuno potrà scegliere liberamente questa opportunità. Ne restano esclusi i titolari di porto d'armi, di licenze; per la costruzione di armi, chi ha subito condanne per atti di violenza o per la partecipazione ad associazioni di carattere eversivo. Questa la novità principale. Nel provvedimento e rivista tutta la filosofia del servizio civile, che tra l'altro viene realmente smilitarizzato: la gestione passa infatti dal ministero della Difesa all'ufficio per il servizio civile, prossimamente costituito presso il dipartimento degli Affari sociali della presidenza del Consiglio. Viene poi recepita la sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito la piena equiparazione tra servizio civile e servizio militare: la durala massima del servizio sarà di 12 mesi, parte dei quali dedicati alla formazione (in analogia a quanto previsto con il car per i militari). Identica anche la paga. Novità anche per quello che riguarda le missioni umanitarie al di fuori dei confini nazionali: quando le norme diverranno legge, sarà possibile scegliere di prestare il proprio servizio anche al di fuori dei confini nazionali e gli obiettori di coscienza potranno chiedere di proseguire il servizio per altri sei mesi. I giovani in esubero di leva dovranno restare a disposizione della protezione civile e degli enti locali. |Asca|

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