«Emanuela è viva» ricatto al Vaticano di F. Grignetti

Caso Orlandi, il sacerdote si sarebbe finto intermediario per estorcere denaro alla Santa Sede Caso Orlandi, il sacerdote si sarebbe finto intermediario per estorcere denaro alla Santa Sede «Emanuela è viva»/ ricatto al Vaticano In cella un prete e un avvocato: chiedevano 40 miliardi ROMA, Altro che rivelazioni esplosive e complotto internazionale. Era un'estorsione ai danni del Vaticano. Colpo di scena, dopo lo «scoop» del Messaggero. Secondo il giudice Adele Rando e la Criminalpol del Lazio, non c'è mai stata una organizzazione criminale che tiene in ostaggio Emanuela Orlandi. Né c'è mai stata una trattativa tra la Santa Sede e i criminali. Al loro posto, dietro le quinte, c'era un terzetto di furbi pugliesi - il sacerdote don Tonino Intiso, direttore della Caritas di Foggia, l'avvocato Matteo Starace, trentenne di buona famiglia, e un anonimo pregiudicato foggiano - accusati di tentata estorsione aggravata e continuata. Il prete e l'avvocato sono in galera. Il pregiudicato è latitante. Gli inquirenti sono ultrasicuri: hanno individuato una banda di sciacalli che chiedeva 40 miliardi, fingendo di essere l'intermediaria dei sequestratori. F. Grignetti e R. Martinelli A PAG. 11

Persone citate: Adele Rando, Caso Orlandi, Emanuela Orlandi, Matteo Starace, R. Martinelli, Tonino Intiso

Luoghi citati: Roma