Ruggiero vince la guerra del Wto di Paolo Passarini

li candidato italiano ha finalmente ottenuto il consenso degli Stati Uniti: «Resterò per quattro anni» li candidato italiano ha finalmente ottenuto il consenso degli Stati Uniti: «Resterò per quattro anni» Ruggiero vince la guerra del Wto Guiderà l'Organizzazione del commercio mondiale WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Renato Ruggiero ce l'ha finalmente fatta, dopo che ieri il governo degli Stati Uniti ha ufficialmente annunciato di abbandonare la lunga opposizione alla sua nomina a direttore generale della World Trade Organization. L'ex capo della Farnesina potrà insediarsi già a partire dalla prossima settimana, anche se alcuni Paesi del Terzo Mondo hanno chiesto un supplemento di discussione perché il ritiro del candidato antagonista non era stato annunciato ufficialmente al Wto. L'annuncio è stato dato ieri nella capitale americana dal rappresentante per il Commercio Mickey Kantor in una conferenzastampa congiunta con Ruggiero e dopo un incontro con lui. Nel presentarlo come «un uomo che ha l'esperienza necessaria per la carica», Kantor ha ammesso che il problema della sua nomina «era sfortunatamente diventato una lotta tra due emisferi, un conflitto che non è stato nell'interesse degli Stati Uniti né in quello del Wto». Il Wto ò il successore del Gatt (General Agreement on Tariffs and Trade), ma ha molti più poteri nel dirimere le contese commerciali che possono insorgere tra oltre 120 nazioni. Ruggiero sarà il suo primo direttore generale, ma, tra le garanzie che gli americani hanno richiesto, c'è il suo impegno a dimettersi dopo i quattro anni del primo mandato. Inoltre gli americani hanno ottenuto la promessa che il successore di Ruggiero non sarà un europeo. Ma, nonostante garanzie e promesse ricevute, il governo degli Stati Uniti non ha potuto nascondere di non essere riuscito a ottenere quello che voleva. Il «New York Times» ha iniziato ieri il pezzo che anticipava la conclusione della vicenda con queste parole: «In un'imbarazzante sconfitta, l'amministrazione Clinton ha abbandonato il suo lungo sforzo per imporre un proprio candidato a capo del nuovo Wto». Il candidato di Clinton è stato l'ex presidente messicano Carlos Salinas de Gortari fino a che questi non è stato costretto a ritirarsi in conseguenza dell'arresto del fratello come mandante di un assassinio politico. Ma, già parec¬ chio tempo prima del ritiro, avvenuto meno di un mese fa, era del tutto evidente che Salinas non ce l'avrebbe potuta fare, per la compattezza con cui l'Europa e numerosi Paesi del Terzo Mondo continuavano a mantenere ferma la candidatura di Ruggiero. Ciò nonostante gli americani non accennavano a cedere e questo ha determinato una sgradevole situazione di tensione con gli europei. Il governo degli Stati Uniti aveva anche preso in considerazione l'ipotesi di spostare il suo appoggio su un terzo candidato, l'economista sud-coreano Kim Chul Su, ma una simile decisione avrebbe provocato una rottura piuttosto seria con l'Europa e alla fine è stata scartata. Nel frattempo anche il Giappone, vedendo la piega che stavano prendendo gli avvenimenti, ha spostato il sostegno dal candidato orientale a Ruggiero. Chul Su ha accettato di ritirare la sua candidatura in cambio del posto di vicedirettore generale, accanto a Ruggiero. Gli americani volevano un direttore nordamericano e in particolare Salinas, per premiarlo per il suo appoggio al Nafta (North American Free Trade Agreement). Ma poi hanno anche avanzato critiche dirette a Ruggiero, sostenendo che incarna le «tendenze protezionistiche» di alcuni Paesi europei nell'agricoltura e in altri campi. Dopo il colloquio tra Kantor e Ruggiero, che ha ripetuto il suo impegno a essere «un onesto mediatore», gli americani hanno detto di avere ottenuto le garanzie necessarie sull'indirizzo del Wto. Nel frattempo, l'Europa probabilmente abbandonerà il braccio di ferro con gli Stati Uniti sulla presidenza dell'Unicef. Paolo Passarini

Persone citate: Carlos Salinas, Clinton, Gatt, Kantor, Mickey Kantor, Renato Ruggiero, Salinas