Il medico donna resta fuori Monaco muore in convento

Lucca: in fin di vita non ha potuto essere curato Lucca: in fin di vita non ha potuto essere curato Il medico donna resta fuori Monaco muore in convento LUCCA. In certi conventi le donne non possono entrare. Non possono nemmeno se sono medici, se bussano per portare soccorso a un monaco che muore. Della ferrea disciplina dei certosini si conosceva l'antica norma, ma mai le circostanze per quanto se ne sa, avevano costretto alla riflessione. Almeno fino a domenica scorsa, quando la regola millenaria ha impedito alla dottoressa Gabriella Petrini di varcare la soglia della Certosa di Farneta dove il frate Giacomo Del Rio, colpito da infarto, entrava in coma sdraiato sul letto della sua cella. Ora il priore Giovan Battista Brivio dice: «Il confratello era già morto nel momento in cui abbiamo chiamato l'ambulanza. La sua pupilla era fissa e il polso inesistente, dunque il medico non avrebbe potuto fare più niente». Ma se ci fossero state speranze? Se frate Del Rio avesse potuto scegliere: il trapasso o la salvezza, sia pure per mano di donna, avrebbe infranto la regola? La dottoressa Petrini non ha potuto forzare la situazione né agire contro la volontà dei monaci, che nel caso specifico rappresentavano i familiari del paziente. E in fondo il frate, ormai ottantenne, sarebbe forse stato d'accordo con loro. Vent'anni fa aveva lasciato la Spagna e una facoltosa famiglia per chiudersi nella Certosa, consapevole di varcare la soglia di un mondo dove la fede è al disopra di tutto. Nasceva a Colonia nel 1084 l'ordine dei Certosini, sull'onda di un misticismo che trascinò dietro il suo fondatore. San Bruno, decine di futuri beati in fuga dal mondo e dalle sue tentazioni. Nessuno, da allora, aveva ragionato sull'inesorabilità della regola che impedisce a qualunque donna, sia madre o sorella, di violare la clausura. Le critiche, semmai, sono sempre rivolte alle sette, come quella dei testimoni di Geova capace di accettare la morte di un bambino pur di non trasfondergli sangue altrui. Domenica, davanti ai cancelli della Certosa di Farneta, le am¬ bulanze della Croce Rossa hanno giocato una partita a scacchi contro la morte. L'hanno perduta. La macchina con a bordo la dottoressa Petrini è arrivata a sirene spiegate davanti al monastero pochi minuti dopo la chiamata di soccorso. Il respingerla deve aver chiesto tempo, ma chiarito l'equivoco, dalla sede della Croce Rossa è partita immediatamente un'altra auto, e questa volta, finalmente, con un medico uomo a bordo. Al quale, però, è toccato soltanto riscontrare l'avvenuto decesso. Senza Del Rio i frati della Certosa sono rimasti in 29: oggi saranno loro a celebrare il funerale del confratello, le cui spoglie non lasceranno il monastero. La Certosa di Farneta, l'unica in Italia con il noviziato dei monaci, dal 1358 sfida nel silenzio la curiosità del mondo. Qualcuno disse, anni fa, che oltre le sue mura si fosse rifugiato Ettore Majorana, lo scienziato misteriósamente scomparso nel 1938. Donatella Bartolini «Abbiamo la televisione per seguire i telegiornali e i discorsi del Papa» «Mi piace la bellezza maschile. A Scalfaro darei le chiavi del monastero» A destra monaci certosini in preghiera. A Lucca un monaco colpito da infarto è morto perché il medico donna non ha potuto entrare nel convento. Sotto un gruppo di suore di clausura

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