Sos contro i violenti
Sos contro 8 violenti Sos contro 8 violenti Numero verde raccoglie le denunce delle reclute BOLZANO. «Pronto, buongiorno. Chiamo perché stanotte mi hanno buttato giù dalla branda e in camerata un commilitone mi ha minacciato. "Guai se parli", mi ha detto». «Pronto, vorrei che si sapesse che un "vecchio" mi ha obbligato a fare 50 flessioni. Ho le braccia a pezzi». «Pronto, mentre dormivo, qualcuno mi ha cosparso la faccia di dentrificio e adesso ho un male tremendo agli occhi». Lavorano tanto i centralini del 1670/122.52. Tre, quattro chiamate ogni giorno di ragazzi spaventati e arrabbiati, che a volte si confessano in uno sfogo liberatore, facendo nomi e cognomi di vittime e carnefici, e che a volte non riescono ad andare oltre la denuncia anonima dell'ennesimo caso di nonnismo. Succede al numero verde istituito al IV corpo d'armata alpino, nato nell'aprile dell'anno scorso per iniziativa del generale Luigi Manfredi e che nei primi otto mesi di vita ha già ricevuto oltre 500 segnalazioni di reclute perseguitate da una tradizione che dalla goliardia sfocia spesso nella violenza psicologica e fisica. «Abbiamo dato l'esempio: grazie a questo servizio è stata aperta una nuova strada», dice l'alto comando di Bolzano. Il muro dell'omertà è stato infranto e decine di casi sono finiti sotto indagine della magistratura militare: uno degli ultimi a essere stato punito è stato un graduato che obbli- gava un alpino a marciare per la camerata con lo zaino in spalla. «Al nonnismo è stata dichiarata guerra totale», giurano a Bolzano, all'avanguardia in questo conflitto parallelo contro le prevaricazioni. «Abbiamo responsabilizzato tutti i militari, dai comandanti di squadra fino ai più alti livelli gerarchici, e abbiamo istituito un capillare servizio informativo nei reparti». Si intensificano i controlli e alla famiglia di ogni recluta della Taurinense, della Julia, della Tridentina, della Cadore e del 9° Reggimento L'Aquila viene inviata una lettera in cui si invita a contattare i comandanti in caso di problemi, come per «gli scherzi o le prepotenze degli "anziani", per quanto insignificanti». Al numero verde si racconta di tutto: sbrandamenti, insulti, addestramenti fuori orario, pestaggi. E' uno spaccato impressionante di violenze che avvelena le vite di tanti uomini della Regione NordOvest e anche di altri reparti. Tanto che a Roma lo Stato Maggiore ha deciso che ai centralini del «Centro Informazioni Famiglie» - lo 06/48.84.080 - si possa denunciare qualunque abuso. E le chiamate arrivano ogni giorno, dal Piemonte alla Sicilia. Gabriele Beccaria Andrea Oggiano, il soldato che si è ucciso
Persone citate: Andrea Oggiano, Gabriele Beccaria Andrea, Luigi Manfredi
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