L'Europa in soccorso della lira

I ministri delle Finanze studiano una dichiarazione a sostegno dell'Italia I ministri delle Finanze studiano una dichiarazione a sostegno dell'Italia VEuropa in soccorso della lira Ditti- «Il risanamento è indispensabile» ROMA. Oggi l'appuntamento con i ministri delle Finanze dell'Unione Europea; domani il voto - si presume decisivo - sulla manovra aggiuntiva al Senato e i primi dati - si presume non positivi - sull'inflazione in marzo; mercoledì l'incontro tra il presidente del Consiglio Dini e i sindacati su quel tassello essenziale per il risanamento economico che è la riforma delle pensioni. Eccole, le prossime tappe nella «via crucis» della finanza pubblica. E su ogni sviluppo si profila minacciosa l'ombra di un'altra giornata nera per la lira e la Borsa, come quella che venerdì ha portato il marco tedesco sulla vetta mai prima raggiunta delle 1280 lire e il dollaro oltre quota 1760, mentre Piazza Affari perdeva nel giro di qualche ora il 3,4%. Sabato scorso, all'indomani della tempesta dei cambi, il presidente del Consiglio Lamberto Dinisi si è detto certo che «la lira si riprenderà» e ha ripetuto che «occorre una linea di politica economica coerente, che vada verso il risanamento della nostra finanza pubblica e risolva i problemi strutturali». Anche per la Banca d'Italia i cambi registrati al termine della scorsa settimana sono assolutamente ingiustificati, e sbaglia chi pensa che alla fine Via Nazionale cederà alla speculazione alzando i tassi di interesse. I mercati monetari, però, hanno dimostrato di pensarla in modo assai diverso e del resto la lezione di venerdì scorso è che non servono necessariamente cattive notizie perché la nostra valuta continui nella sua caduta. E con gli occhi puntati sui mercati dei cambi si riuniscono stamattina a Bruxelles i ministri delle Finanze dei Paesi aderenti all'Ue. Dal vertice di oggi, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe arrivare un appoggio ufficiale dei partner comunitari alla manovra che l'Italia sta faticosamente approvando. Toccherà molto probabilmente al presidente di turno dell'Ecofin, il francese Edmond Alphandery, lanciare un segnale in questo senso. Il nostro ministro delle Finanze, Augusto Fantozzi, illustrerà ai suoi colleghi i contenuti e la portata dei provvedimenti adottati. Poi i Quindici dovrebbero esprimere il loro sostegno all'azione del governo italiano, anche se non è ancora chiaro quale forma esso prenderà (un progetto di conclusioni, un comunicato o una dichiarazione di Alphandery nel corso della conferenza stampa finale del consiglio). Un «sostegno» politico che dovrebbe servire anche come messaggio agli operatori finanziari: se nella realtà dei cambi l'Europa appare ormai spaccata, con un marco che la fa da padrone su tutte le altre valute, dal punto di vista politico i partner rimangono uniti. E di fatto il prevalere del marco e il contemporaneo indebolirsi della lira (ma anche la peseta spagnola e l'escudo portoghese soffrono delle tensioni valutarie) non fa certo piacere ai partner più forti che vedono diminuire le loro esportazioni verso i paesi a valuta debole, ed aumen- tare invece le importazioni. Anche il presidente della Commissione europea Jacques Santer ha chiesto ieri un più ampio coinvogimento dei sette principali Paesi industrializzati (G7) per riportare tranquillità sui mercati monetari e ha detto che le turbolenze delle ultime settimane «non fanno che dimostare l'urgenza per l'Ue di procedere verso l'obiettivo della moneta unica». Parlando con i giornalisti al termine di una riunione informale tra i ministri degli Esteri dei quindici svoltasi a Carcassonne, Santer ha notato che quest'ultima crisi «non è delle monete europee, ma soprattutto del dollaro» e che «bisogna agire sulle cau¬ se della tempesta, che non si trovano in Europa». «A un certo punto - ha detto Santer - occorrerà avere più ampie consultazioni per far fronte al problema e reagire alla volatilità dei mercati e il G7 è certo uno strumento da riscoprire a questo fine». Sul fronte interno italiano le previsioni per l'inflazione sono di un rialzo in marzo, il primo mese nel quale si avvertiranno gli effetti sui prezzi della manovra. Anche l'Iseo, nella sua ultima analisi congiunturale conferma che è in atto una ripresa dell'economia . «reale», ma allo stesso tempo ci sono spinte inflazionistiche, ormai rilevabili anche a livello dei prezzi al consumo. «Le previsioni di rialzo dei prezzi di vendita - rileva l'Iseo - sono diffuse largamente tra le imprese manifatturiere interpellate nelle indagini congiunturali; anche le valutazioni delle famiglie sono orientate nello stesso senso, mostrando un rafforzamento della aspettative inflazionistiche». [r. e. s.] Larizza: «Il governo non può accettare la proposta del pds sulle prestazioni legate solamente ai contributi versati» A sinistra Lamberto Dini Sotto il segretario della UH Pietro Larizza Il ministro delle Finanze Fantozzi

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