Inventò l'Anonima sequestri di D. M.

Inventò l'Anonima sequestri Inventò l'Anonima sequestri «E il modo migliore perfare soldi» LOCRI. Uomo intelligente e di scorza dura, capace di capire, quando arrivò il momento, che dai sequestri di persona si poteva guadagnare tanto, certo molto di più di quello che avevano reso prima, quando il rapimento era ancora frutto delle strategie estemporanee della 'ndrangheta rurale. Giuseppe Nirta ha fatto parte, per oltre un cinquantennio, del cuore di un gruppo familiare - con lui i fratelli Antonio e Francesco - al quale carabinieri, polizia e magistratura hanno contestato per decenni un mare di accuse. Una famiglia il cui nome veniva e viene ancora oggi pronunziato con rispetto, ricordando che, negli Anni 70, i Nirta venivano indicati come componenti della «trimurti della 'ndrangheta», della quale facevano parte quattro «uomini di rispetto»: con Giuseppe Nirta, anche Antonio Macrì, Mico Tripodo e Giuseppe Piromalli. Quattro persone che, secondo gli investigatori, avevano «diviso» la Calabria per impenetrabili sfere di competenza. E colto il momento giusto per far fare alle cosche un grande salto di qualità. Fu quando il clan di San Luca capì che il rapimento a fini estorsivi, da fenomeno marginale e radicato nel cuore della Calabria, poteva diventare - come è poi diventato - il modo più sicuro e veloce per avere a disposizione forti somme di danaro. Non per nulla tutti i più importanti sequestri di persona avvenuti in Calabria e anche fuori della regione sono attribuiti ai Nirta e ai loro gregari o, comunque, «ispirati» alla tattica attribuita alla cosca di San Luca: tra questi, il rapimento dell'armatore romano Giuseppe D'Amico e quello di Paul Getty III, e quello che nel gennaio '90 ebbe come obiettivo Antonella Dellea, di Luino, e che si concluse con la mattanza di chi doveva metterlo in atto (quattro «picciotti» furono «inchiodati» a colpi di mitra dai carabinieri). Ai Nirta viene attribuita anche la tempestiva scelta tattica di lasciare la gestione diretta dei sequestri per ricapitalizzare le casse della cosca, reinvestendo i proventi nel traffico di droga pesante. [d. m.]

Persone citate: Antonella Dellea, Antonio Macrì, Giuseppe D'amico, Giuseppe Nirta, Giuseppe Piromalli, Mico Tripodo, Nirta

Luoghi citati: Calabria, Locri, Luino