L' Europa a Mosca: un patto di pace

Lf Europa a Mosca: un patto di pace EST-OVEST I ministri degli Esteri anticipano l'accordo Russia-Nato. Usa irritati Lf Europa a Mosca: un patto di pace Una proposta della Ue che scavalca Washington CARCASSONNE DAL NOSTRO INVIATO Ed ecco che l'Unione europea ha mosso un altro passo, forse il più coraggioso mai intrapreso, verso una propria identità politica e di sicurezza. Il terreno è stato quello sensibilissimo delle relazioni con la Bussia di Boris Eltsin, accidentato dalla guerra in Cecenia e dalle emergenti divergenze di vedute tra gli europei da una parte, e gli Stati Uniti di Bill Clinton dall'altra. I ministri degli Esteri dei Ouindici, riuniti in sessione «informale», hanno infatti per la prima volta concordato le proprie posizioni su una questione di importanza strategica per presentare una proposta alla Nato, senza prima consultare Washington. La cornice dell'incontro era stata scelta con cura dal ministro francese Alain Juppé, presidente di tUj*no dell'Unione europea. Le spesse mura del castello di Car- vale nel Sud della Francia, hanno così ospitato per due giorni i colloqui tra i ministri dei Quindici, centrati sulle relazioni con la Bussia, ma puntati anche sulla guerra nell'ex Jugoslavia, la preparazione della Conferenza euromediterranea che si terrà a novembre a Barcellona, il rafforzamento della Ueo (il «braccio armato» degli europei), e gli aiuti allo sviluppo dei Paesi ex coloniali. «Si è deciso di istituzionalizzare le relazioni tra l'Unione e la Bussia, in vista di un accordo tra Mosca e la Nato», ha detto il ministro Susanna Agnelli. Cosa questo significhi lo ha spiegato Juppé, secondo cui la Russia non può pretendere di impedire l'allargamento verso Est della Nato, ma allo stesso tempo l'Occidente deve rispondere ad una questione fondamentale: «Cosa fare per rassicurare la Bussia?». Per il ministro francese la partnership per la pace, proposta dagli Usa l'anno ne sia che il ministro russo Kozyrev rifiutò di firmarla. E allora? La proposta lanciata ieri dagli europei è quella di un accordo Bussia-Nato che, sotto forma di una «Carta», fissi due impegni: reciproche garanzie di non aggressione e consultazioni regolari. Questo darebbe a Eltsin la visibilità e l'importanza che gli servono per mettere a tacere l'opposizione nazionalista a casa. Mentre la forma, una «Carta» invece che un trattato, permetterebbe agli occidentali di evitare una ratifica parlamentare che potrebbe rivelarsi difficile (diversi governi non godono di comode maggioranze politiche). La prima reazione a Washington è stata di irritazione: i rapporti tra Nato e Russia toccano i nervi più sensibili della strategia atlantica, e gli Usa non gradiscono certo che gli europei ne parlino senza di loro. Fabio Seminante

Persone citate: Bill Clinton, Boris Eltsin, Eltsin, Kozyrev, Susanna Agnelli