«Capitalismo, nuovo faraone»

«Capitalismo, nuovo faraone» «Capitalismo, nuovo faraone» Wojtyla: no allo sfruttamento del lavoro AGNONE DAL NOSTRO INVIATO Il nuovo Faraone? E' il capitalismo selvaggio, grida Wojtyla-Mose dalle montagne del Molise, l'antico Sannio. Un profeta invecchiato, un po' stanco e ancora claudicante, a 11 mesi dall'operazione che avrebbe dovuto risolvere la frattura al perone; ma non per questo meno lucido o battagliero, e che non manca di fare un accenno - sottile sottile, quasi impercettibile - alle liti fra cristiani. «Sappiate offrire ha raccomandato dal santuario della Madonna Addolorata di Castelpetroso - in particolare l'impegno per una profonda e fattiva unità: unità in famiglia, unità nelle parrocchie, unità particolarmente fra il clero. Mai il cuore della Madre debba addolorarsi per le divisioni dei suoi figli». Chi, a Piazza del Gesù, primo e terzo piano, ha orecchie per intendere, intenda. San Giuseppe è la festa cristiana del lavoro, e, ricorda il Papa, «la Chiesa considera suo precipuo dovere annunziare il Vangelo del lavoro, che costituisce un aspetto essenziale della dottrina sulla giustizia sociale». Partendo dall'Esodo, perché «l'ingiustizia che i figli e le figlie di Israele sperimentano consiste nello sfruttamento del loro lavoro, anche allo scopo di distoglierli dalla vita familiare e dal servizio di Dio. Il Faraone ritiene che in questo modo cesseranno di essere pericolosi per l'Egitto». «La strategia del Faraone, di as-

Persone citate: Wojtyla, Wojtyla-mose

Luoghi citati: Agnone, Castelpetroso, Egitto, Israele, Molise, Sannio