Langer: basta schedature oppure io non mi candido
Langer: basta schedature oppure io non mi candido Langer: basta schedature oppure io non mi candido POLEMICHE A BOLZANO BOLZANO. Dimmi a quale etnia appartieni e ti dirò chi sei. E' il caso di Alexander Langer, sudtirolese di madrelingua tedesca e capogruppo dei verdi al Parlamento europeo, autocandidatosi come sindaco della «conciliazione inter-etnica» al Comune di Bolzano: 100 mila abitanti, circa 3/4 di lingua italiana e 1/4 di lingua tedesca, ai quali si aggiunge la piccola ma vivace comunità ladina. Una discesa in campo che ha spiazzato i partiti tradizionali, fedeli al dettato della legge elettorale del Trentino Alto Adige che nega il diritto di voto passivo a quanti, fra gli altoatesini, non hanno reso dichiarazione di appartenenza etnica in occasione del censimento. L'unica modifica risale al '91 e non ha cambiato la sostanza delle cose: a partire da quella data, infatti, i multilingui hanno la possibilità di dichiarare il proprio «apparenta- mento» con una delle tre etnie. La «schedatura» consente di fatto l'accesso a tutti i benefici regolati dalla proporzionale, tra cui posti pubblici ed edilizia abitativa agevolata. Al riguardo la Sudtiroler Volkspartej, dominante nella provincia (ma non a Bolzano) con il 58% dei voti e che considera la proporzionale uno dei capisaldi dell'autonomia altoatesina, ha già deciso di non appoggiare la richiesta di Langer in Consiglio regionale, mentre la Quercia e le forze del Polo sono disponibili a una modifica legislativa. Tempi duri per il candidato sindaco, «sponsorizzato» dall'amico Reinhold Messner e desideroso di superare le barriere fra il gruppo italiano, tedesco e ladino, quasi una replica della battaglia risoltasi a suo favore anni fa: dopo essere stato allontanato dall'insegnamento per essersi rifiutato di «dichiarare» la propria etnia durante il cen- simento dell'81, il Consiglio di Stato lo aveva reintegrato, accettandone il ricorso. «La mia contromossa?», anticipa Langer. «Domani andrò in Consiglio regionale per convincere i consiglieri a correggere la legge elettorale vigente. Poi inviterò tutti gli eventuali candidati sindaci a preparare un manifesto della città nel quale i firmatari indicheranno il candidato più idoneo al ballottaggio. Sia chiaro: auspico una confluenza tra persone e non fra sigle diverse». Per ora i partiti non sono riu¬ sciti a trovare candidati alternativi, tranne Giovanni Saighetti, ex-commissario straordinario al Comune di Bolzano e vicino al ppi, che peraltro non ha ancora sciolto la sua riserva. «L'importante é non perdere l'occasione rappresentata dalla prima elezione diretta del sindaco», ammonisce Langer. «Un'appuntamento che può sfociare in scontri etnici e in sentimenti di rivincita da parte italiana o nell'apertura di un vero dialogo fra i diversi gruppi», [ale. mon.] «La registrazione per etnia è un abuso accettato» Alexander Langer, capogruppo dei verdi al Parlamento europeo Vi
Persone citate: Alexander Langer, Giovanni Saighetti, Langer, Quercia, Reinhold Messner
Luoghi citati: Bolzano, Comune Di Bolzano, Trentino Alto Adige
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