Buon compleanno, vecchio Rock di Paolo Passarini

Buon compleanno, vecchio Rock Quarantanni fa un disc-jokey battezzava la musica dei giovani ribelli Buon compleanno, vecchio Rock IWASHINGTON L tempo passa per tutti, anche per il Rock 'n' Roll. Ieri è entrato nella mezza età, compiendo il suo quarantesimo compleanno. Tanti auguri da tutti, e in particolare dai baby-boomers, la generazione di coloro che sono nati e cresciuti al suo ritmo, oggi brizzolati come lui. La determinazione di una data, quando si tratta di un fenomeno sociale di massa, è sempre complessa. Ma gli esperti concordano nell'indicare il 19 marzo 1955 come la data convenzionale per la nascita del Rock. L'invenzione del termine Rock 'n' Roll, dondola e gira, viene attribuita a un disc-jokey di Cleveland, Ohio, che, trasferitosi a New York, co- minciò a pubblicizzarlo tra i giovani verso la fine del '54. Alan Freed, il disc-jokey, aveva bisogno di un termine con cui sostituire «rhythm and blues», malvisto da molti bianchi. Esistevano già alcuni pezzi che si definivano esplicitamente rock, eseguiti da artisti come Clyde McPhatter, Hank Ballard o Joe Turner, e anche accolti con qualche successo. Ma il fenomeno non era ancora nato. Esplose grazie al regista Richard Brooks, che cercava una colonna sonora per il suo «Blackboard Jungle», un film preveggente sulla deliquenza nelle scuole, tratto da un romanzo di Evan Hunter. Brooks semplicemente non riusciva a trovare quello che cercava, finché un giorno sentì un motivo suonato al grammofono dalla figlia adolescente. Era «Rock Around The Clock» di Bill Haley e i suoi Comets, che era stato messo in circolazione dalla Decca nel dicembre '54 e, con il disappunto di Haley, accolto nella più completa indifferenza. Ma la sera di sabato 19 marzo del 1955, alla prima di «Blackboard Jungle» nei teatri Loew di Manhattan, successe una cosa incredibile. I giovanissimi che affollavano la sala per 100 minuti batterono il ritmo della canzone, che dovette essere rieseguita dopo i titoli di coda. Il fenomeno era nato e, naturalmente, cominciarono anche le polemiche su quella musica così legata alla delinquenza minorile raccontata nel film. Ma il Rock aveva rotto gli argini e produceva eroi a ripetizione: Fats Domino, Chuck Berry, Little Richard. Freed diventò a sua volta una star. E da Memphis, Tennessee, saltò fuori un certo Elvis con i capelli imbrillantinati, pettinati all'indietro a coda d'anatra. Diventò un mito tale che, ancora oggi, a quasi 20 anni dalla sua morte, molta gente si ostina a credere che sia vivo. Happy Birthday, vecchio rock, e su con il morale: non dicono tutti che la vita comincia a 40 anni? Paolo Passarini

Luoghi citati: Cleveland, Manhattan, Memphis, New York, Ohio, Tennessee