LA TARIFFA DELLA PENITENZA

LA TARIFFA IL «CONTRAPPASSO» DEL PAPA LA TARIFFA DELLA PENITENZA e ERA una volta, nel Medioevo, la penitenza «tariffata». La chiamavano esattamente cosi ed era una vera e propria tassazione di ogni colpa o peccato che veniva accusato in confessione. «Hai forse fraudolentemente manomesso pesi e misure nel vendere la tua merce? Se l'hai fatto, oppure hai aiutato altri a farlo, venti giorni di penitenza a pane e acqua»; «Hai toccato seni e parti intime di una donna? Farai cinque giorni di penitenza a pane e acqua, se sei sposato; diversamente, due giorni»; «Hanno forse bussato alla tua porta, in un momento di bisogno, dei pellegrini, e tu non li hai accolti nella tua casa, rifiutando loro questa carità che il Signore ci co manda? Se ti sci comportato in questo modo, farai penitenza a pane e acqua per cinque giorni» Sono alcuni esempi di «tariffe» che venivano assegnate ai peccati e che erano ben catalogate, ad uso dei confessori, in prontuari appo siti, denominati Penitenziali, ir gran voga dal VI al XII secolo nell'Europa cristiana. Il severo sistema penitenziale della cristianità medioevale è venuto naturalmente alla memoria all'udire le parole di Giovanni Paolo II che, quasi con esempliti cazioni tratte dagli antichi manuali, ha illustrato, ieri l'altro, il rapporto tra peccato ed espiazione, rifacendosi in qualche modo alla legge del contrappasso. Che era esattamente la concezione teologica che stava alla base dell'idea di penitenza tariffata o presta bilita: nessun peccato commesso dopo il Battesimo può essere rimesso senza un'adeguata espiazione. «La penitenza corporale è doverosa, anzi, santa - ha detto il Papa - essa deve consistere non solo in preghiere ma anche in opere». Ma, «in materia», ha proseguito Wojtyla, «deve ordinariamente applicare un certo contrappasso, quasi una medicina degli opposti». Una medicina penitenziale Domenico Del Rio CONTINUA A PAG. 4 QUINTA COLONNA

Persone citate: Del Papa, Domenico Del Rio, Giovanni Paolo Ii, Wojtyla

Luoghi citati: Europa