Troisi, un Nastro con polemica

Troisi, un Nastro con polemica Dini consegnerà i premi: l'oro a Loren, Sordi e Antonioni, argento a Resnais Troisi, un Nastro con polemica La sorella: alcuni non c'entrano nulla col cinema ROMA. Grande appassionato della vita, diviso tra mille «appetiti» che gli fanno dire «una giornata non mi basta mai per inseguire tutte le cose che mi piacciono», Alain Resnais, classe 1922, capelli candidi, aria conciliante, riceverà stamattina a Villa Madama il Nastro d'argento Europeo per il '95. Durante la cerimonia, arrivata al cinquantesimo anno di vita, il presidente del Consiglio Lamberto Dini consegnerà anche i Nastri d'Oro del Sindacato Giornalisti Cinematografici a Sofia Loren, Michelangelo Antonioni e Alberto Sordi. Era in programma anche la consegna di un Nastro d'Argento speciale alla memoria di Massimo Troisi per il film «Il postino», ma ieri la sorella dell'attore scomparso ha fatto sapere che non non ci sarà. «Per restare perfettamente in linea con il pensiero di mio fratello - ha detto • non andrò a ritirare il premio. Mi troverei a dover condividere situazioni e soddisfazioni con qualche personaggio che con il cinema vero non ha niente da spartire. Quel cinema appartiene a chi sta male e lavora o a chi sta male se non lavora perchè non può esprimersi; a quelli che non hanno le copertine sui giornali e lavorano notte e giorno per la buona riuscita di un film. Quel cinema appartiene a chi piange sinceramente la scomparsa dei Fellini, dei Troisi, dei Volontà perchè sa bene che la cultura e lo spettacolo si impoveriscono. Certamente non appartiene a chi piange questi uomini perchè non può più realizzare affari d'oro». Gli altri Nastri sono andati a Gianni Amelio regista di «Lamerica»; a Paolo Virzì esordiente con «La bella vita»; a a Mario e Vittorio Cecchi Gori per il complesso della produzione; a Sabrina Ferilli, protagonista di «La bella vita»; a Alessandro Haber mattatore in «La vera vita di Antonio H»; a Virha Lisi, migliore attrice non protagonista in «La regina Margot»; a Marco Messeri, miglior attore non protagonista in «Con gli occhi chiusi»; a James Ivory, regista del miglior film straniero («Quel che resta del giorno»). Di Resnais esce in questi giorni in Italia, distribuito dai Cecchi Gori, «No Smoking», 142 minuti che dovevano in realtà essere presentati in contemporanea con l'altra parte del film intitolata «Smoking» e proiettata invece nel novembre scorso. Vincitore nel '94 dell'Orso d'argento a Berlino e di molti riconoscimenti francesi, il film, d'impianto teatrale, è tratto da 8 commedie dell'inglese Ayckbourn raccolte sotto il titolo «Intimate Exchanges». Nel gioco delle variazioni temporali e degli intrecci segnati dall'umorismo britannico del drammaturgo, si muovono Sabine Azema e Pierre Arditi, i due attori che interpretano i nove ruoli della storia e che hanno recitato senza interruzioni per 80 giorni, 8 ore al giorno. «Non sono contento del modo in cui si è deciso di mostrare il film - dice Resnais -. Sarebbe stato più opportuno che il film uscisse così come è stato concepito: magari con le due parti proiettate in due sale vicine». Autore di «Hiroshima mon amour» e «L'anno scorso a Marienbad», di «La guerra è finita» e «Providence», di «Mon onde d'Amerique» e «La vita è un romanzo», Resnais non crede che la sopravvivenza del cinema europea possa realizzarsi attraverso appiattimenti e «miscugli»: «E' dimostrato che negli Usa i film stranieri che vanno meglio sono quelli che parlano di realtà diverse da quella americana». Divoratore di pellicole dei generi più vari, e anche di videocassette, in casa, «ma solo con amici capaci di rispettare la regola del silenzio e dell'attenzione assoluta», Resnais ha raccontato di aver provato una forte emozione nel vedere «Lamerica» di Amelio: «E' un film coraggioso, per i problemi che solleva e perchè mette a disagio lo spettatore». A chi gli chiede se non pensa che i suoi film siano difficili, Resnais risponde disarmante: «Se è così, forse dipende dal fatto che li ho realizzati male». Fulvia Caprera

Luoghi citati: Berlino, Italia, Providence, Roma, Usa, Virha Lisi