Due americani nelle mani di Saddam
Arrestati 4 giorni fa, sarebbero sconfinati in Iraq attraverso la frontiera kuwaitiana Arrestati 4 giorni fa, sarebbero sconfinati in Iraq attraverso la frontiera kuwaitiana Due americani nelle mani di Saddam Osservatori di Clinton o businessmen? E'giallo WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Due americani sono stati arrestati dalla polizia irachena perché avevano sconfinato dal Kuwait senza autorizzazione. La notizia è stata data all'improvviso e con urgenza ieri, mentre erano in corso alcuni tentativi di ottenere il rilascio dei prigionieri. Ma la storia presenta parecchi aspetti strani, a cominciare dal fatto che l'imprigionamento dei due americani sarebbe avvenuto ben quattro giorni fa. E anche la ricostruzione ufficiale dell'accaduto fornita dal comando dell'Unikom, la forza Onu che presidia il confine tra Iraq e Kuwait, e fatta propria dal Dipartimento di Stato americano, lascia aperti numerosi interrogativi. I due, identificati semplicemente come civili di nazionalità americana, si sarebbero a un certo punto mossi dal Kuwait verso il confine con l'intenzione di salutare alcuni amici al comando generale dell'Unikom, che è a Umm Qassr, in territorio iracheno. «Per errore», secondo il portavoce dell'Unikom in Kuwait, i due sarebbero stati lasciati passare attraverso «numerosi posti di blocco». La ragione dell'«errore» è stata indicata nel fatto che i due erano a bordo di un veicolo «molto simi¬ le a quelli usati dall'Unikom per il pattugliamento del confine». A forza di attraversare posti di blocco come fossero invisibili, compreso uno iracheno, l'ultimo, i due sono finalmente giunti a Umm Qassr ma, quando hanno cercato di entrare nel quartier generale dell'Unikom per salutare «gli amici», sono stati respinti perché privi delle necessarie autorizzazioni e invitati a ritornare sui loro passi, in Kuwait. E' stato a questo punto che la polizia di confine irachena, accortasi nel frattempo che i due non avevano l'autorizzazione per attraversare la zona smilitarizzata e il confine, li ha arrestati, trasferendoli in una lo¬ calità ignota. Le Nazioni Unite hanno reso noto di stare cercando in tutti i modi di venire a conoscenza del luogo di detenzione dei due americani, di tentare tutto il possibile per garantire la loro sicurezza e ottenere il loro rilascio quanto prima. Fino a ieri sera, però, nessuna risposta ufficiale era venuta dalle autorità irachene. David Johnson, portavoce del Dipartimento di Stato, ha informato anche che il governo polacco sta facendo dei passi diplomatici per conto degli Stati Uniti. La Polonia, non avendo interrotto i rapporti diplomatici con Baghdad, si è prestata parecchie volte in passato a fare da tramite. Fin qui la versione ufficiale, che lascia aperti tanti interrogativi da tingere la vicenda di giallo. Chi sono i due? Niente nomi e solo vaghi accenni al fatto che potrebbe trattarsi di «uomini d'affari», forse interessati ai pozzi di petrolio. La versione dell'errata identificazione dei due a causa del veicolo lascia perplessi: come mai tanti posti di blocco hanno sbagliato? E come mai avrebbe sbagliato anche quello iracheno, prima di ricredersi? Infine si fa fatica a capire come mai la fortuna dei due con i posti di blocco dell'Unikom si sia improvvisamente rovesciata al quartier generale di Umm Qassr che li ha respinti. Ma l'interrogativo principale - quello al quale nei prossimi giorni si dovrà necessariamente dare una risposta - è come mai la no¬ tizia dell'arresto dei due sia stata data con quattro giorni di ritardo, ma con un'apparente precipitazione. Paolo Passarmi Saddam Hussein trattiene da 4 giorni due americani
Persone citate: Clinton, David Johnson, Saddam Hussein, Saddam Osservatori
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