Maquillage per chi cerca lavoro di Fabio Galvano

Maquillage per chi cerca lavoro Maquillage per chi cerca lavoro VLONDRA UOI fare il tornitore? Presentati in giacca e cravatta. Sarà l'unica formula sicura, dal mese prossimo, per evitare in Inghilterra di rimanere disoccupato e di perdere anche il sussidio dello Stato. Oltre al danno, insomma, chi è senza lavoro rischia anche la beffa se al potenziale datore si presenterà sciattamente, con i jeans strappati, o i capelli lunghi e incolti, peggio con un orecchino al naso oltre a quelli alle orecchie che l'Inghilterra - bontà sua - ormai accetta come normali. Non è che il governo sia stato mosso da un improvviso fremito in memoria di Lord Brummel, il dandy per eccellenza. Questo mai, nel Paese in cui la licenza d'abbi- gliamento ormai infuoca soltanto i celebri sarti di Saville Row e gli esteti dell'establishment. Semplicemente entrano in vigore nuove norme per la concessione dei sussidi di disoccupazione, che in taluni ambienti inglesi sono diventati una sorta di scorciatoia: non solo il giusto aiuto per gli sfortunati della vita, ma sempre più sovente il consistente biglietto per un'esistenza da scansafatiche. Le nuove norme non se la prendono direttamente con l'abbigliamento o la rasatura di chi cerca un posto di lavoro. Dicono soltanto che potrà essere punito chi cercherà deliberatamente di non essere assunto, scoraggiando i possibili datori di lavoro con risposte volutamente sbagliate o sempli- Al LETTORI A causa dello sciopero nazionale dei quotidiani, La Stampa domani non uscirà. Tornerà in edicola lunedì. cernente cercando di creare una cattiva impressione: con un'inaccettabile sciattezza personale, appunto. Chi vorrà fare il furbo potrà essere denunciato; e una speciale commissione dovrà decidere se multarlo o se addirittura sospendergli il sussidio. No, assicura ai giornali inglesi un portavoce del ministero del Lavoro: nessuno sarà discriminato in base all'abbigliamento o al taglio dei capelli. Ma è nell'interesse di chiunque alla ricerca di lavoro presentarsi bene, vestirsi in modo decoroso». Ma come fare, quando si è a spasso da uno, due, magari tre anni? Chi non ha lavoro, dicono i disoccupati, non ha soldi per i vestiti. Il sussidio basta appena per nutrirsi e pagare le bollette indispensabili. «Vestiti eleganti non ne ho - proclama un piastrellista finora sfortunato nelle sue ricerche - e di tagliarmi i capelli non ho nessuna intenzione». E' polemica, ma i capelloni tremano. Fabio Galvano Londra, punito chi «si presenta male» perché preferisce il sussidio

Persone citate: Lord Brummel, Saville

Luoghi citati: Inghilterra, Londra