Cassazione promosso Sgroi di Francesco Grignetti

Il Csm si divide sulle sue critiche a Di Pietro. Scalfaro: oggi sono sereno Il Csm si divide sulle sue critiche a Di Pietro. Scalfaro: oggi sono sereno Cassazione, promosso Sgroi Nuovo presidente, ma è polemica ROMA. Ce l'ha fatta di misura, ma da oggi Vittorio Sgroi è il nuovo presidente della Corte di Cassazione. Il consiglio superiore della magistratura, alla presenza del Capo dello Stato (che non ha votato), ha scelto l'ex procuratore generale per la poltrona di primo magistrato d'Italia. Ma è stata una decisione contestata. La sinistra non ha perdonato alcune recenti sortite di Sgroi giudicandole filo-berlusconiane. Ed ecco quindi che cinque consiglieri di Magistratura democratica gli hanno votato contro, mentre sette consiglieri - tre laici del pds, tre dei Movimenti riuniti, uno di Unicost - si sono astenuti. Alla fine, comunque, Sgroi ha raccolto diciassette voti favorevoli su trenta. A presiedere il Csm, vista l'importanza della giornata, c'era Oscar Luigi Scalfaro. Il Presidente era di ottimo umore. E' stato accolto da un applauso a scena aperta che l'ha commosso. Poi ha ascoltato in silenzio lodi e attacchi su Sgroi, che direttamente o indirettamente erano anche commenti su Berlusconi. Infine ha inscenato un paio di duetti che la dicono lunga sul suo stato d'animo. Prima un commento ad alta voce su quanto diceva Marco Pivetti, di Magistratura democratica. Pivetti stava spiegando che Sgroi aveva fatto molto male, a suo giudizio, accettando l'invito di Silvio Berlusconi andando a palazzo Chigi. Proprio il giorno prima che il Csm decidesse la sorte di Borrelli. «Anche il nostro collega Gennaro, che è il presidente della commissione trasferimenti, ricevette un invito da palazzo Chigi. Ma a differenza di Sgroi non ci andò». E qui si sente la voce di Scalfaro: «Era già impegnato a pranzo!». Ma forse più significativo è il secondo commento. Inizia a parlare un consigliere di Unicost, Antonio Frasso, che poi si asterrà. Un esordio ricco di complimenti: «Non voglio abusare del suo tempo, signor Presidente, in giornate così...». Scalfaro non lo fa nemmeno finire. Interviene: «Serene. Sono giornate serene, perché la serenità è un fatto interiore. Non dipende da ciò che succede all'esterno». In definitiva, era scontato che Vittorio Sgroi - sessanta anni, procuratore generale di Cassazione da otto, in magistratura dal 1950 fosse destinato alla carica di presidente. Era l'unico candidato ad aver avuto il «concerto» del ministro di Grazia e Giustizia, Filippo Mancuso. La maggioranza dei consiglieri si era già espressa a suo favore. Il relatore Marcello Matera, della corrente moderata Unicost, non aveva avuto che parole di stima: «Dimostra requisiti eccezionali di merito e di attitudine». Eppure è stata dura. Sì, perché la sinistra è tornata alla carica contro la famosa esternazione sui giudici «intoccabili», ossia i milanesi di Mani Pulite. Né ha archiviato la famosa visita a palazzo Chigi del 19 ottobre scorso. Franco Siena, di Magistratura democratica, è stato esplicito nella bocciatura: «Era inevitabile che sarebbe stato sentito dalla magistratura e da gran parte dell'opinione pubblica, come in effetti è stato, quale indebita interferenza o tentativo di interferenza da parte del presidente del Consiglio su una vicenda che riguardava lui e il suo governo». Su questo punto hanno insistito in molti, sia per stigmatizzare che per giustificare. Vladimiro Zagrebelski, ad esempio, dei Movimenti riuniti, che poi s'è astenuto: «Il fatto non può essere lasciato passare come irrilevante. Il galateo istituzionale, che è galateo rispetto ai principi, avrebbe richiesto un cortese diniego». Oppure Marco Pivetti, di Md: «L'astensione non basta. Bisogna votare contro». A favore, invece, Sergio Fois, laico di Forza Italia: «Questa la cronaca di un'opposizione annunciata. Si sono colti dei pretesti». E Franco Franchi, laico di Alleanza nazionale: «Se di sconcerto si può parlare, è da riferire alle speculazioni che se ne sono fatte». Le conclusioni, del Presidente della Repubblica, sono state assolutamente equidistanti: «Ho trovato un clima di grande libertà e persone che hanno, comunque schierate, esercitato motivatamente il loro diritto di libertà. E' un fatto che ho apprezzato moltissimo». Francesco Grignetti Vittorio Sgroi

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