il DIZIONARIO

il DIZIONARIO il DIZIONARIO di F. & L. FIDUCIA [s. f.] - Tipo di pasta di farina e uova, tagliata a strisce di larghezza variabile secondo la dieta parlamentare. Alla dieta di Worms (829 d. Ci, Lodovico il Pio distribuì fiducie larghe tre palmi, ma le misure andarono progressivamente riducendosi per tutto il Medioevo e alle corti rinascimentali già venivano servite fiducine esilissime («risicate», le definisce il Bembo), asciutte o in brodo, cui si vuole non sia stato estraneo il genio di L. B. Alberti. Fiducia era anche il nome (impostole dalle suore del convento di S. Orsola a Poggibonsi) di una trovatella entrata poi giovanissima al servizio di Giosuè Carducci nel 1899. Nelle lettere allo Stecchetti il poeta allude più volte alle «crisi di Fiducia» (non si sa se isteriche o mistiche), si compiace delle «iniezioni di Fiducia» che gli rendono meno dolorosi gli attacchi di gotta, e si rammarica scherzosamente per il «voto di Fiducia», che la fanciulla aveva fatto alla Madonna di Loreto, impetrando l'assegnazione del premio Nobel al suo «vate». «Ma frattanto, con codesto bel voto, il let o del Vate, tu m'intendi, resta vuoto». In appendice al testo di «Ceneri e faville» nell'edizione nazionale delle opere del C, oltre alle tre notissime varianti del sonetto «Il bove» («T'amo, o lombrico...»; «T'amo, o tacchino...»; «T'amo, o elefante...»), è inclusa anche la senile versione: «T'amo, o Fiducia; e mite un sentimento...».

Persone citate: Bembo, Fiducia, Giosuè Carducci, Worms

Luoghi citati: Poggibonsi