Nella dispensa pere Luisa

LA POMONA ITALIANA LA POMONA ITALIANA Nella dispensa, pere Luisa Ritoma un testo classico della botanica Lf ACCADEMIA dei Georgofili di Firenze, pur duramente provata dall'attentato terroristico del '93, è più viva che mai grazie all'attività del suo infaticabile presidente. Franco Scaramuzzi. Ne è testimonianza la recentissima presentazione di uno studio dedicato all'illustre georgofilo Giorgio Gallesio e a un'opera monumentale di straordinaria importanza dal punto di vista scientifico e artistico, «La Pomona italiana», ritenuta una delle più ragguardevoli opere botaniche europee del primo Ottocento. La stampa originale è avvenuta tra il 1817 e il 1839, presso la tipografia Caputto di Pisa, in fascicoli accompagnati da uno splendido corredo iconografico. Il conte Gallesio di Finale Ligure, giudice di Savona, e in seguito sottoprefetto di quella città, trascinato dal suo fervore di studioso, seppe crearsi una nutrita schiera di pittori e incisori, come Serantoni, Del Pino, Isabella e Carolina Bozzolini e tanti altri che dovevano guardare la natura con gli occhi dello scienziato, anche perché giustamente Gallesio si era sempre battuto affinché il contenuto scientifico e figurativo fossero elementi indivisibili. Il compito non semplice di avere studiato tramite documenti inediti e di difficile reperibilità l'opera di Gallesio spet¬ ta a Baldini, professore ordinario di Arboricoltura generale presso l'Università di Bologna. Nella «Pomona» di Gallesio sono descritte undici specie e 134 cultivar a cui si aggiungono il carrubo, il castagno, il melograno, la palma da datteri, il pistacchio e l'olivo. Per ogni cultivar furono dipinti a grandezza naturale un ramo con foglie, uno o più frutti (interi o spaccati a metà), i noccioli o i semi e talvolta anche i fiori. Ogni tavola è accompagnata da un testo che inizia con una breve descrizione in latino del soggetto trattato con richiami bibliografici e iconografici, prosegue descrivendo l'albero, i rami, le gemme, le foglie, i fiori e i frutti, e termina con omonimie e sinonimie. Anche perché Gallesio aveva maturato una eccezionale esperienza tassonomica andando per i mercati e per le campagne di tutta Italia e soprattutto attingendo al suo podere sperimentale situato presso la sua abitazione di Finale Ligure. Baldini, che nel suo studio publicato dal Consiglio nazionale delle ricerche è stato coadiuvato da Alessandro Tosi, dall'Istituto e museo di Storia della scienza, fa notare come per esempio Gallesio abbia scoperto che molti vitigni distinti come nomi siano in realtà identici, contribuendo al riassetto del nostro patrimonio viticolo. Inoltre Gallesio già all'inizio del 1800 giunse alla distinzione delle pesche noci dalle pesche normali in assenza del frutto, basandosi sulla forma delle foglie. L'opera permette di rendersi conto dell'evoluzione genetica delle varie specie e di constatare che, mentre il germoplasma del fico e della vite sono alquanto stabili, quello di altre specie come il pero, il melo e soprattutto il pesco hanno subito in poco più di un secolo «una vera e propria trasfigurazione varietale». Inoltre alcune osservazioni quali «le pere campane sono frutti da serbo; durano molto quasi senza d CHE ogni tanto compaiano infezioni nuove è cosa risaputa, basta pensare all'Aids. Negli ultimi tempi sono esplosi molti nuovi quadri morbosi di probabile natura infettiva. Nuovi microrganismi sono stati scoperti grazie alle tecniche di biologia molecolare, che permettono di mettere in evidenza batteri e virus non sviluppabili nei tradizionali terreni di coltura. E' stata una vera rivoluzione. La PCR (polymera.se chain reaction), amplificando gli acidi nucleici (geni o frammenti di geni), permette di ottenere quantità quasi illimitate di acidi nucleici, e di ricercare così nei tessuti prelevati con la biopsia microrganismi sconosciuti. Ogni batterio possiede nel suo genoma sequenze tipiche della specie alla quale appartiene. Sono stati identificati in questo modo batteri quali Rochalimaea henselae (così battezzato in onore del microbiologo Rocha Lima), causa di setticemie, meningiti, endocarditi, e Troheryma Whipplelii, causa del morbo di Whipple con sintomi a carico di vari organi. Un batterio responsabile di un'epidemia di polmonite in una stazione balneare è stato classificato nel magazzino e reggono ai trasporti», «la pera Luisa ha il vantaggio di perfezionarsi nella dispensa senza scarto e non è soggetta né ad avvizzire, né ad ammezzire prima di maturare», e ancora «le mele Carpendole durano tutto l'inverno» sono preziose perché in grado di indirizzare i genetisti nel loro lavoro di miglioramento genetico e soprattutto perché suggeriscono di riconsiderare vecchie cultivar ormai neglette e di essere attenti nel cercare di effettuare programmi di salvaguardia genetica. Elena Accati Università di Torino olore: il parto in acqua

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