MA OGGI UNA PICCOLA DONNA VORREBBE FARSI MÀSCHIO?

MA OGGI UNA PICCOLA DONNA VORREBBE FARSI MÀSCHIO? MA OGGI UNA PICCOLA DONNA VORREBBE FARSI MÀSCHIO? BICCOLE donne» forever? Esce un film tratto dal classico romanzo educativo per fanciulle scritto da Louisa May Alcott nel 1868, ed è almeno la quinta versione cinematografica in quasi ottant'anni: diretta per la prima volta da una donna femminista, Gillian Armstrong, però non meno melensa delle precedenti. Esce una nuova edizione Bompiani con prefazione di Antonio Faeti (pp. 335, L. 12.000):' mentre persistono altre edizioni del libro (De Agostini, Giunti-Marzocco) e seguitano a venir vendute. zioni appagate di scrittrice e il desiderio d'essere uomo, «andare in guerra, sfidare l'ingiustizia». Si capisce: Piccole donne è uno dei pochi romanzi didattico-edificanti per giovani che non predichi l'obbedienza ma l'indipendenza, non la prudenza ma il coraggio; che offra vari modelli possibili e un ideale quotidiano di perfezione; che racconti un universo femminile privo di condizionamenti e autorità paterno-coniugali; che ritragga donne attive, altruiste, non lagnose, capaci d'affrontare la vita con forza e allegria. Si capisce meno, o si spiega magari con la nostalgia sentimentale, la perennità e attualità del successo: quale ragazzina, oggi, potrebbe avere come massime aspirazioni quelle d'essere maschio, d'essere scrittore? Molte generazioni di ragazzine hanno amato la storia autobiografica di questa famiglia americana di donne (madre, quattro figlie adolescenti, vecchia domestica, zia bisbetica); pure Simone de Beauvoir si identificava appassionatamente con Jo, la più intelligente, moderna e anticonformista, con ambi¬ Lietta Tornabuoni 1 - mmmm natura Dai deserti ai ghiacciai Un viaggio negli ambienti estremi, dall'Antartide agli abissi, dai deserti («i regni della sete») alle alte vette, ai confini col cielo. Vittorio Ravizza, giornalista, già redattore del settimanale «Tuttoscienze»-La Stampa, illustra così il suo lavoro sulle periferie planetarie: «Senza pretendere di apportare elementi innovativi alla loro conoscenza specifica, abbiamo tentato una sintetica ricognizione delle loro caratteristiche fisiche, biologiche e umane, per sottolineare il ruolo vitale che essi hanno negli equilibri del globo e l'importanza di "calibrare" gli interventi umani, in modo da preservarne le ricchezze». Con un glossario e trentotto tavole a colori fuori testo. 1 - ut cinema A Lisbona con Wenders idee Emanciparsi con Jervis Arriva sullo schermo Lisboh Story e Ubulibri pubblica la sceneggiatura di Wenders, a cura di Mario Sesti. Un film nato in origine come documentario, senza un copione, ma sempre, per un regista viaggiatore come Wenders (Paris Texas, Berlino, Tokyo), un luogo diventa una storia: un'archeologia della città portoghese e del cinema secolare, un'analisi dello sguardo, l'utopia che le immagini fissate nella pellicola siano più profonde dei nostri occhi, ci facciano scoprire «lo stato delle cose» come non l'abbiamo mai visto prima. Per Sopravvivere al millennio ri corda lo psichiatra Giovanni Jervis non ci soccorrono più filoso fie della Storia, certezze ideolo giche, utopie, «il treno del Pro gresso». Meglio affidarsi a un «realismo scettico», ripartire dall'meliminabile conflitto dei «punti di vista». Mettendo a frutto il patrimonio del nostro Occidente (i nostri Marx e Freud, Weber e Adorno): perché accettare le diversità non significa «neutralità relativista... non tut te le idee sono ugualmente buone, non tutti gli esseri umani si rivelano, ancorché dotati di uguale dignità, ugualmente stimabili». Vittorio Ravizza Ai confini della vita Giunti, pp. 255, L 24.000

Luoghi citati: Antartide, Berlino, Lisbona, Texas, Tokyo