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Un grande Progetto a Berlino Un grande museo delle malattie BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Lo chiamano «il magazzino di Frankenstein», ma se il progetto andrà in porto sarà il più grande museo medico del mondo. Colmo di rarità, di reperti singolari e preziosi. Per il momento è ancora tutto nei sotterranei della «Charité», il più antico e famoso ospedale di Berlino, fondato da Federico I nel 1710 come «rifugio contro la peste» e diventato - nel secolo scorso - punto nevralgico della medicina e della ricerca in Europa (vi lavorarono, fra gli altri, Robert Koch, Rudolf Virchow e Paul Ehrlich). A guidare la «battaglia della Charité» è un noto medico tedesco, Manfred Dietel: «Bisogna assolutamente riportare alla luce i tesori della Charité», ripete da quando il Muro non c'è più e l'ospedale che fu il vanto I di Honecker appartiene alla i Berlino unificata. Per organiz! zare un Museo servono almeno I dieci milioni di marchi, dodici j miliardi di lire. Ma, insiste Dietel, l'amministrazione e il governo devono assolutamente intervenire. Non si tratta solI tanto di soddisfare la curiosità del pubblico: nei sotterranei dell'ospedale berlinese sono conservati «campioni medici» unici, importantissimi per lo studio delle malattie e la ricerca scientifica. La collezione di feti, organi e scheletri ammalati e deformati, un tempo, era più ricca: in cinquant'anni, Rudolf Virchow raccolse nel secolo scorso quasi 24 mila reperti («Nulla die sine praeparatum», era il suo motto). La maggior parte è stata distrutta dalle bombe americane e inglesi, durante la guerra, ma quanto è rimasto rappresenta ancora un patrimonio unico al mondo. Il pezzo più bizzarro, probabilmente, è il cosiddetto «Thoracopagus parasiticus», il corpo di Lazaro Colloredo, vissuto a Genova nel Seicento: appeso al torso, come una marionetta, c'è suo fratello, un corpo non completamente sviluppato, [e. n.]