LO SCRITTORE di Marco Neirotti

LO SCRITTORE LO SCRITTORE «Quell'opera è piena di falsi su un prigioniero in ospedale» EBASTIANO Vassalli non si scompone: «Quella del m curatore mi sembra una il difesa d'ufficio. Ma io non *J ' me la sono presa con lui, che non mi interessava: tant'è che nemmeno l'ho nominato». Lui però è furente. «Ripeto: di lui non mi curo e lo considero irrilevante nella polemica, se non per il fatto di essersi prestato a fare il servo sciocco». Però avanza critiche ai contenuti del suo articolo». «Io ho contestato il riproporre ancora quel testo, per di più dimezzato con un'etichetta slogan: "Vita non romanzata"». Pariani incontrò più volte Campana. «La vita del poeta scritta da Pariani è desunta da interrogatori. Non è romanzata: è quasi tutta falsa. Basta immaginarsi che cos'era un manicomio negli Anni Venti, dove il regime di coercizione era molto più duro che in carcere. In quel clima Pariani arrivava ogni tanto con la sua valigetta da Firenze, andava in direzione, si faceva portare in una saletta riservata il mentecatto, un Campana sempre più recalcitrante. Il quale non poteva rifiutare i colloqui: allora non si puniva con l'elettroshock, ma con elettricità allo stato puro». Dichiarazioni estorte? «La regola era: mandami su il mentecatto Campana. Quello saliva. Pariani tirava fuori i Canti orfici e diceva: eravamo arrivati a pagina 40. In quel contesto chiunque legga in modo intelligente il libro di Pariani ne può accettare la riproposta: serve a chiarire la teoria della follia inscindibile fra interrogato e interrogante. E Campana eludeva le domande nel modo più diretto e intelligente». Marco Neirotti ici: il curatore contrnVassalli ana? accusa: vampiri sul poeta accusa: vampiri sul poeta

Persone citate: Campana, Pariani

Luoghi citati: Firenze