Rifiuta il figlio partorito «Non posso mantenerlo»

Rifiuta il figlio partorito «Non posso mantenerlo» Fresinone: la donna è un'autostoppista ungherese Rifiuta il figlio partorito «Non posso mantenerlo» ROMA. Storia di emarginazione e disperazione. Protagonista una donna ungherese di trentasette anni che ha partorito il figlio in Italia, a Frosinone, e ha deciso di abbandonarlo. Non lo vuole riconoscere. Non lo può riconoscere perché, dice, non ha i mezzi per allevarlo. Così la drammatica scelta, lacerante: dare il proprio figlio ad altri. E' successo la notte scorsa a Frosinone dove la donna è stata portata d'urgenza con un'autombulanza chiamata dall'autogrill «La macchia», sull'autostrada Roma Napoli, pochi chilometri da Anagni. Qui tra camion e macchine in sosta per fare benzina c'era lei, la donna ungherese, colta dai dolori delle doglie. Fitte lancinati iniziate sul camion che a Venezia l'aveva presa a bordo. L'ungherese, al settimo mese di gravidanza, infatti era diretta a Napoli da un amico e vista la mancanza di soldi è ricorsa all'autostop. Il viaggio è finito ad Anagnicon i primi avvisi del parto. Poi la corsa in ospedale e la nascita di un bel maschietto. «Le condizioni del bambino sono buone ha assicurato il primario del reparto di pediatria, Lucio Annibaldi - ma lo terremo con noi ancora per qualche settimana perché è nato settimino». Il neonato forse non conoscerà mai la sua vera mamma. Sarà ora il giudice di sorveglianza del tribunale di Frosinone a stabilire l'affidamento del piccolo. La psicologa dell'ospedale e i medici hanno cercato di capire la scelta della donna. Aiutati da un interprete hanno scoperto che la neomamma in Ungueria ha lavorato prima come maestra d'asilo e poi come bibliotecaria. Questo prima di decidere di cercare fortuna in Perù dove, da una relazione con un uomo, finita qualche mese fa, è stato concepito il bambino. [r. r.l

Persone citate: Lucio Annibaldi