VEDO DOPPIO di Paolo Guzzanti

VEDO DOPPIO VEDO DOPPIO c ORRI, cronista corri, corri a piazza del Gesù (ricordi? i giorni di Moro, i giorni cupi e quelli misteriosi, setosi) e racconta la storica giornata. Un'altra giornata storica? Sono tre anni che ogni giorno ne viviamo una. Oggi la storia registra che la de, cioè il ppi, è spaccata. Meglio: sono due de. Una al piano di sopra, una al piano di sotto. Vedere per credere. Presto, un taxi. Non si trova. Presto un parcheggio, un posteggio. Niente. Si abbandona l'auto al suo destino in seconda fila in curva e vai, corri a piazza del Gesù le poltergeist: si vedono due de, una dice di essere l'altra e l'altra nega che l'una esista. E' fantastico, corriamo, arriviamo. T«* <~ Viti, VU111 U> UlHUiH VJ^JW _l dove si registra questo incredibi- f Il palazzo è quello di sempre. Delusione. Eravamo abituati alle grandi, vere scissioni del psi. Ah, quando fuggì Saragat da palazzo Barberini. Ah, l'uscita degli psiuppini quando Nenni aprì alla de. Ah, l'occupazione di via del Corso ai primi tempi di Craxi, quando si alzavano le barricate. Ma qui? Che c'è, che succede? Il portiere sta nella sua guardiola. E' scocciato, non ci capisce niente, non sa a chi telefonare, chi annunciare e si rompe. Mi informo: come si presenta la geografia, stasera? Dice: butti- ■ 7 | . • • | < « > « *^"11 ^ pnm0' SipiStte A SC Paolo Guzzanti CONTINUA A PAGINA 3 PRIMA COLONNA

Persone citate: Barberini, Craxi, Moro, Nenni, Saragat