La parabola di Banfi Da CI al «manifesto»

La parabola di Banfi Da CI al «manifesto» L'ex direttore del «Sabato»: meglio la sinistra La parabola di Banfi Da CI al «manifesto» ROMA. C'era una volta il Sabato, giornale vicino a Comunione e Liberazione. E c'erano una volta i direttori del Sabato: Paolo Liguori, oggi direttore del berlusconissimo tg di Italia Uno. Rocco Buttiglione, direttore nominato ma mai insediato per l'improvvisa chiusura del giornale. Tra l'esperienza urlata di Liguori e quella mai vista di Buttiglione, c'è stata quella più meditata di Alessandro Banfi, salito al vertice poco più che trentenne. Ieri l'ex direttore cicllino ha esordito sul manifesto, giornale «comunista». Un commento sulla sberla appena presa da Buttiglione, ex ideologo del movimento e suo teorico successore al settimanale. «Ero all'Ergife per scrivere un diario delia giornata per il settimanale Vita racconta -. In fondo io mi sono sempre occupato dei democristiani, e non potevo mancare all'appuntamento. Ho incontrato Guido Moltedo, vicedirettore del manifesto, e dopo qualche parola mi ha chiesto di scrivere un articolo per il suo giornale. Io sono un post-ideologico, mi hanno etichettato in tutti i modi u ora mi ritengo libero. Il manifesto? Rappresenta quella parte della sinistra che entra nel merito delle questioni. Sarò un uomo da Prima Repubblica, ma non riesco a schierarmi in uno dei due blocchi. Ma quando si entra nel merito, trovo la sinistra più interessante della destra», [g. tib.] Alessandro Banfi ex direttore del «Sabato»

Persone citate: Alessandro Banfi, Banfi, Buttiglione, Guido Moltedo, Liguori, Paolo Liguori, Rocco Buttiglione

Luoghi citati: Italia, Roma