«Bioetica senza regole un orrore»

Bologna, la presidente della Camera: troppo grave la lacuna legislativa, il Parlamento faccia la legge Bologna, la presidente della Camera: troppo grave la lacuna legislativa, il Parlamento faccia la legge «Bioetka senza regole; un orrore» La Pivetti all'attacco-, vittime donne e bambini BOLOGNA. «Troppo grave è la lacuna legislativa nel nostro Paese per non arrossire di vergogna, per non sentirsi soffocati dalla vergogna di questo silenzio». Irene Pivetti, intervenuta a un dibattito sulla pianificazione familiare, ha auspicato in tempi rapidi una regolamentazione sui temi della bioetica. E ha precisato di parlare «non come presidente della Camera, né come cittadino italiano che fa politica, ma come donna, donna giovane, dell'età di moltissime altre nel Paese, che devono affrontare problemi come la maternità, i figli, la famiglia». Sono temi che leggendo i giornali dice la Pivetti - appaiono come «qualcosa di assai simile a un mediocre film dell'orrore, per la disinvoltura volgare con cui vengono trattati». L'on. Pivetti ha ricordato come alla fine della scorsa legislatura la Camera si fosse espressa a maggioranza con una mozione in cui si chiedeva al governo, quale che fosse, di promuovere una serie di iniziative conoscitive e formative su questioni come la vita, l'embrione, la sperimentazione genetica. «Il Parlamento ha discusso seriamente, ma a questo impegno non c'è stato alcun seguito di attuazione», ha detto Irene Pivetti ricordando di essersi fatta promotore presso il governo dell'attuazione di questa mozione. E in questa direzio¬ ne si è augurata che «dalla gente venga una forte sollecitazione al Parlamento, per non fare trascorrere inutilmente altro tempo». «Il Parlamento dia le leggi, assumendosi le proprie responsabilità», ha continuato Pivetti richiamando la necessità che «chi svolge un ruolo pubblico sia coerente con la verità dei valori di cui è portatore. Solo così sarà possibile trovare una risposta credibile». Altrimenti «è inutile che giornali e tecnici parlino di Far West riguardo alla bioetica. In questo Far West chi sono gli indiani, chi sono quelli che hanno perso? Sono le donne e i bambini. In questo Far West, in questa mancanza di leggi morali, non è il momento di trarre conclusioni. Siamo molto lontani da risposte serie a queste questioni - ha sottolineato Irene Pivetti - ma certo è il momento di cominciare a fare sul serio». L'on. Pivetti ha polemizzato con il rapporto dell'Orni relativo ai temi della conferenza del Cairo. Sul controllo demografico il rapporto è caratterizzato da un «individualismo esasperato, attacca le donne e le isola quando parla di responsabilizzazione individuale. Isolata dal proprio contesto familiare, la donna può essere più facilmente colpita. Non ci si può non opporre a uno strappo così violento, non c'è bisogno di essere donne per trovare offensiva questa terminologia. Vogliamo tornare a chiamare le cose col loro nome: una cosa è la maternità, un'altra la procreazione, e diversi sono i valori legati a esse». Nello stesso convegno c'è stato un vivace scambio di battute (polemiche) fra il presidente del Comitato di bioetica, Francesco D'Agostino, e Carlo Flamigni, direttore dell'Istituto di ginecologia all'università bolognese, ex membro dello stesso Comitato. Tema: le pratiche di fecondazione assistita. D'Agostino, riprendendo un'affermazione di Flamigni, ha sostenuto che il diritto ha una sua etica intrinseca: difendere le persone, specie i soggetti più deboli. Per questo «il primato dell'interesse del nascituro - ha aggiunto D'Agostino - deve portare a forti limitazioni nelle pratiche di fecondazione assistita». Flamigni ha replicato difendendo tali pratiche, e ricordando che il 20% delle donne non può avere bambini: «Già 5 anni fa, se fossi stato ascoltato, molte delle cose che stanno accadendo sarebbero state proibite, con le norme proposte nel Comitato». Il docente bolognese, pioniere della fecondazione assistita, ha negato che la situazione italiana sia un Far West: «Ci sono medici delinquenti, ma se un prete lega con la mafia, non dico che la Chiesa è colpevole». [m. o.) Il presidente della Camera Irene Pivetti intervenendo a un convegno sulla pianificazione familiare ha chiesto regole chiare per la bioetica

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