Agguato agli italiani nella savana

Secondo Nairobi «i banditi vengono dalla Somalia» Sette pulmini bloccati all'alba. I turisti derubati anche delle scarpe, botte a una donna che protesta Agguato agli italiani nella savana Kenya, rapinati in 30 nelparco dello Tsavo NAIROBI. Una bruttissima avventura ha funestato la vacanza esotica di un numeroso gruppo di italiani in Africa. Una comitiva di una trentina di turisti, tra nostri connazionali e tedeschi, è stata aggredita e rapinata mentre visitava un villaggio nella zona di Malindi nel Kenya. Non ci sono stati feriti: il tutto si è risolto con un grosso spavento, ma i viaggiatori sono stati alleggeriti di tutto, persino delle scarpe. Gli aggressori non hanno però rubato i sette pulmini su cui italiani e tedeschi viaggiavano, per cui gli sfortunati turisti, che rischiavano anche di essere abbandonati in mezzo alla savana, hanno almeno avuto la possibilità di rimontare sui mezzi e tornare in albergo a cercare di dimenticare il brutto episodio. Il fatto è accaduto l'altra mattina: una ventina di uomini hanno bloccato i pulmini turistici e hanno metodicamente spogliato di denaro, orologi e gioielli i passeggeri. Le autorità del Kenya attribuiscono l'aumento delia criminalità che si registra da tempo nel Nord-Est del Paese, che confina con la Somalia, all'arrivo di profughi e miliziani d'oltre frontiera. In effetti gli autisti dei sette pulmini (sui quali erano 25 turisti italiani e otto tedeschi) hanno dichiarato che sarebbe stato un gruppo di una ventina di somali a compiere la rapina, che è avvenuta a metà strada tra Malindi e uno degli ingressi orientali del parco «Tsavo East», in Kenya. «Secondo quanto è stato riferito, i banditi parlavano male il swahili e avevano modi molto rudi - ha raccontato il rappre¬ sentante consolare italiano a Malindi, Roberto Macrì -. Erano inoltre dotati di armi automatiche, forse kalashnikov, che hanno usato solo una volta per fermare un altro pulmino alla cui guida c'era un kenyano capitato lì per caso, che poi è stato lasciato andar via». A quanto si è appreso i sette pulmini - che non viaggiavano uno dietro l'altro, ma a distanza di alcune centinaia di metri, il che avrebbe dovuto rendere più difficile l'agguato - sono stati fatti uscire di strada dai banditi uno alla volta e poi raccolti in uno spiazzo in mezzo alla boscaglia. I trentatré turisti sono stati fatti scendere e stendere a terra, mentre i loro bagagli venivano rubati. Prima di scomparire con tutta la refurtiva, i banditi hanno portato via persino le scarpe a tutte le vittime. A una signora italiana, che ha reagito con fastidio alla richiesta, uno dei rapinatori ha dato uno schiaffo sul viso, procurandole una lieve contusione. Allontanatisi i malfattori, i turisti sono risaliti sui pulmini e sono tornati nei loro alberghi di Malindi. Ieri sera vaste ricerche dei banditi erano ancora in corso da parte di polizia e unità speciali. Le rapine ai danni dei turisti si stanno facendo numerose nei parchi del Kenya, e specialmente nella zona di Tsavo, che è molto frequentata dagli stranieri (e quindi assai appetibile per chi cerca bottino) a causa della sua vicinanza con Malindi, una località sul mare ben nota anche in Italia. A ogni modo i banditi non hanno mai fatto male a nessuno, limitandosi a spogliare di tutto le vittime. [Ansa] Secondo Nairobi «i banditi vengono dalla Somalia» ASSASSINI ISLAMICI CONTRO GLI STRANIERI ATTACCHI ISLAMICI (ANCHE MORTALI) LIBERIA ' Nella cartina qui accanto i Paesi africani nei quali i turisti corrono i maggiori rischi

Persone citate: Roberto Macrì