Gorbaciov la mia seconda perestrojka

«Dalla guerra cecena verrà il riscatto della Russia». «Dobbiamo liberare il Cremlino col voto» «Dalla guerra cecena verrà il riscatto della Russia». «Dobbiamo liberare il Cremlino col voto» Gorbaciov: la mia seconda perestrojka Da Genova botta e risposta coi ragazzi italiani GENOVA DAL NOSTRO INVIATO «Il telefono sempre muto. Quella è la cosa più tremenda. Nessun uomo aveva più potere di me. Quando l'ho perduto, ho sofferto molto. Ma adesso ho ripreso a parlare con i russi, a viaggiare. Mi capiscono di nuovo, io capisco loro. E il telefono è tornato a suonare». Gorbaciov racconta. Da Roma, Luca lo interrompe: Lei crede ancora nel socialismo? «Dimmi prima tu quel che pensi». Io non ci credo più. Sono deluso. «Sei deluso da una società che si chiamava socialista, ma era una dittatura. Il futuro del socialismo è nel "novoe myshlenie", il nuovo pensiero. Dobbiamo prendere il meglio del liberalismo, della socialdemocrazia, anche del pensiero conservatore, per fondare una nuova Idea che metta al centro l'uomo. Sai dov'è nato il nuovo pensiero? In Cecenia. Una guerra atroce. Eppure russi e ceceni si sono aiutati, hanno diviso il pane. Sono rimasti essere umani». La perestrojka del prossimo decennio, «per la Russia e per il mondo», Gorbaciov l'ha spiegata in teleconferenza da Genova ai ragazzi italiani. Una formula assieme filosofica e politica. «Non stiamo sfruttando le chances offerte dalla fine della guerra fredda. L'Occidente crede di averla vinta; ma non sa risolvere i mali del pianeta. I Paci si chiudono in se stessi. L'Europa è ferma, la Russia malata. Vi propongo'tuia nuova civiltà, un nuovo modo di pensare le cose», ^taterviene Marco da Napoli: Signor Gorbaciov, cos'è rimasto della grande cultura russa? «La nostra letteratura e la nostra musica hanno attraversato tutti i dispotismi, sono sopravvissute agli zar e ai bolscevichi. Il materialismo non fa per noi. Nel nostro carattere ci sono gli spazi immensi della Russia». Cosa vi dice la gente per strada? «Mi incoraggia a lavorare ancora per il mio Paese». Poi tocca ai giornalisti. Si candiderà contro Eltsin alle presidenziali del '96? «Dieci anni fa, questo stesso giorno, venivo eletto segretario generale del pcus. Le pare che uno come me abbia voglia di sgomitare per una fetta di potere? Però, se la situazione richiederà il mio impegno, non mi tirerò indietro. Occorra un'alleanza di tutta la società russa contro questo potere. Tenteranno di resistere in ogni modo. Dobbiamo liberare il Cremlino, con l'arma del voto». Potrebbe essere lei il candidato dei neocomunisti? «Sarebbe l'ottava meraviglia del mondo... ma i comunisti potrebbero entrare in una coalizione più vasta di centrosinistra, che comprenda i partiti riformisti. Io starei con questo blocco, contro la destra». Che effetto le ha fatto tornare in Italia e non ritrovare i volti che era solito vedere: Andreotti sotto processo, Craxi in esilio volontario, Occhetto de- saparecido... «Desaparecido? Poco fa ho ricevuto i suoi saluti. Quanto a Andreotti, non mi stancherò mai di elogiarlo per la collaborazione che mi ha dato. L'Italia è una grande democrazia. Nel vostro Parlamento risse non se ne sono mai viste...». Guardi che si sbaglia. «Beh, in fondo è un segno di pluralismo. Vede, l'Occidente ha raggiunto l'apice della sua civiltà politica. L'Italia no, sta ancora sperimentando. Vi siete sbarazzati del vecchio sistema. Andate avanti così». Come fermare la mafia russa? «Cambiando la struttura dello Stato. E il Presidente. La mafia nasce dal modo sbagliato con cui avvengono le privatizzazioni. E' penetrata nel sistema». Quali errori ha commesso quando era al Cremlino? «Avrei dovuto introdurre prima l'economia di mercato. Legarmi di più ai democratici. Ma ricordate cos'era la Russia prima di me? Si beveva un mare di vodka negli anniversari dell'Ottobreci si ripeteva: tutto va bene. E il Paese languiva e taceva. A chi è lungimirante capita di essere considerato un eretico. Per fortuna non c'è più il rogo. E eccomi qui». A etili ro del so myshleero. Dobeglio del ialdemo pensiero dare una a al cenè nato il Cecenia. Eppure o aiutati, Sono riprossimo ssia e per iov l'ha renza da italiani. e filosofi bolscevinon fa per tere ci sonsi della gente per vorare ane». listi. tro Eltsin i del '96? sto stesso o segretas. Le pare bia voglia a fetta di situazione processo, Craxi in esilio volontario, Occhetto de- sto alla macchina del tempo gli impedì di tornare indietro e lo costrinse a gustare per 60 anni le «gioie» del comunismo, dal gulag alla coabitazione, per poi morire nella nostra epoca. E' il presunto «scoop» di «Rossiskie viesti», uno dei cui giornalisti ha conosciuto il viaggiatore nel tempo, Evgheni Iosifovich. In Urss l'uomo sarebbe stato incarcerato per 5 anni come spia. Gli raccontò poi avvenimenti futuri fra cui il crollo dell'Urss. Ha assicurato: «Tutto andrà bene, per la Russia e per la Terra». (Ansa] e Mikhaii Gorbaciov