Soltanto veli trasparenti coprono le natiche nude delle modelle di Antonella Amapane

Soltanto veli trasparenti coprono le natiche nude delle modelle Soltanto veli trasparenti coprono le natiche nude delle modelle Dietro il vestito niente Scandalo firmato Ferré MILANO DAL NOSTRO INVIATO Natiche velate, coperte appena da chiffon trasparenti come vetro, da soffi di tessuto impalpabili che ondeggiano seguendo morbidamente le rotondità di glutei marmorei, scolpiti e perfetti. Gli uomini ci perdono gli occhi, le signore sussultano rapite. Applausi a profusione. «Sono abiti belli da svenire. Sì, guarda Gianfranco li metterò, per me il culetto fuori va benissimo, è l'unica cosa che ancora mi regge», commenta spiritosa Mara Venier - accanto alla Galiena - abbracciando Ferrè che per lei ha creato i capi che indosserà nella trasmissione «Luna Park». «Lui riesce a mantenere intatta la femminilità. I suoi vestiti contengono benissimo le mie forme prosperose», spiega la star con dovizia di particolari, firmando autografi a un "aio di adoranti guardie giura In pedana nevica nella forma di leggere piumette che si appiccicano dappertutto. Lynn Costner (la modella trentacinquenne che Ferrè ha riportato in passerella) è commossa, con gli occhi lucidi si stringe al sarto nel gran finale dipinto di sublimi abiti di velluto. Tutti scanditi da veli a farfalla sui fianchi e sul sedere: «Attenzione, si mostra soltanto il meglio delle natiche, e poi si può sempre indos- sare un collant scuro», minimizza Ferrè dietro le quinte. «Questa moda italiana è grande, piena di energia», commenta John Fairchild - guru americano dello stile, responsabile del giornale «W» - raramente incline a entusiasmi. E giù complimenti: «Ferrè è un vero maestro, Armani è paragonabile a Chanel e Saint Laurent. Bravo anche Versace che finalmente non veste più soltanto il mondo del rock ma anche la gente della strada. Bella la sfilata di Les Copains...», un quadretto superpositivo, insomma, alla faccia di Suzy Menkes, dell'Herald Tribune, la quale sostiene che i nostri stilisti guardano sempre al passato, senza mai inventare nulla di nuovo. La collezione di Ferrè è giocata su poche note di colore. Sottili come giunchi le silhouette dei cappotti lunghi, annodati in vita. I pantaloni sono asciutti, accompagnano piumoni candidi, doppiati da cabane colorate togli e metti - a seconda delle temperature. Algida e glaciale questa signora sedotta dal comfort sceglie tailleur in maglia elasticizzata; camicette in organza e tulle stretch in proporzioni ridotte; giacchette modellate e ingualcibili da ripiegare in borsetta. Mentre gli abiti anatomici, in maglia, hanno cuciture segnate da strisce di organza. Ieri sera il pellicciaio torinese Carlo Tivioli ha concluso la ker¬ messe milanese al teatro Parenti. I giornalisti, sistemati direttamente sul palco, e gli ospiti in platea hanno assistito prima alla premiazione del trofeo Donna dell'anno. Tivioli e Alain Elkann hanno consegnato un riconoscimento ad Antonella Carnerana, fondatrice dell'associazione nazionale «Idea» contro la depressione. Dopo sono entrati in scena un plotone di giacconi in maglia di cachemire con profili di zibellino, poi blusoni in pelle stampata cocco, montoni reversibili, cappe di salongoy miele, tipicamente Anni Trenta, lavorati a fisarmonica. Allora Tivioli, tornano in auge le pellicce? «Speriamo, per ora non ci credo, sono cadute in basso. A New York le portano soltanto i negri e i poveri». Non le pare una dichiarazione razzista? «Non voglio essere frainteso. I prezzi di questo bene di lusso sono calati, il target quindi è diventato più popolare». E i negri? «Loro non hanno pregiudizi ecologici, inoltre impellicciati stanno benissimo, sono eleganti. Per far tornare di moda visoni e company bisognerebbe avere il coraggio di farli sparire dal mercato per qualche anno», conclude Tivioli lasciando perplessi quelli non abituati alle sue provocazioni. Antonella Amapane In platea applaude Mara Venier «Sono abiti bellissimi, che sanno valorizzare il mio corpo» Da sinistra Mara Venier e due provocanti creazioni presentate da Ferré nella sfilata di ieri che ha chiuso la settimana della moda di Milano

Luoghi citati: Milano, New York