Parco del Ticino, replay di un disastro ecologico di Claudio Bressani

Parco del Ticino, replay di un disastro ecologico Vigevano, il sindaco attacca la società: per cinque giorni ci ha tenuti all'oscuro sul grave incidente Parco del Ticino, replay di un disastro ecologico Guasto nell'oleodotto della Snam, campi allagati dal gasolio VIGEVANO. Un anno dopo Trecate, ancora una grave disastro ecologico in pieno parco del Ticino, ancora campi impregnati di gasolio e ancora polemiche. L'incidente si è verificato sabato scorso ad una stazione di pompaggio della Snam, nelle campagne di Vigevano, lungo l'oleodotto Sannazzaro Rho, ma l'amministrazione comunale è stata informata solo alle 18,45 di giovedì, in forma indiretta: un funzionario ha chiamato i vigili, chiedendo se era possibile chiudere al traffico una strada di campagna. Alla richiesta di spiegazioni, ha detto che si era «verificato un problema» e a quel punto la polizia municipale ha disposto un sopralluogo, accertando che un guasto aveva causato una consistente «sversamento» di gasolio nel terreno. Ma le dimensioni del disastro sono state chiare solo ieri mattina, quando sul posto sono giunte tutte le autorità competenti, compre¬ so il sostituto procuratore Monica Fagnoni, che ha aperto un'inchiesta. I tecnici di una società specializzata del gruppo Snam, la «Acquater», insieme ai vigili del fuoco di Vigevano e Pavia, hanno lavorato per tutto il giorno: con le ruspe è stata scavata una trincea lunga circa 300 metri, allo scopo di arginare la diffusione del gasolio nel terreno. Ieri sera il sindaco di Vigevano Giuseppe Rubini, nel corso di una conferenza stampa, ha lanciato pesanti accuse sui ritardi con cui è stato reso noto l'incidente. «Per cinque giorni nessuno si è degnato di informarci di cosa stava accadendo - ha detto il sindaco - ancora adesso non abbiamo in mano niente di ufficiale. La Snam sostiene di avere inviato un telex alle 17,37 di mercoledì al Comune, alla Regione e all'Ussl, ma alle poste di Vigevano non risulta pervenuto nulla». Da quanto hanno riferito i tecnici della Snam, il guasto si è veri¬ ficato sabato, ma in un primo momento la perdita è apparsa contenuta. Sono stati eseguiti lavori nei pressi della stazione di pompaggio che serve per sollevare il gasolio prima dell'attraversamento del Ticino, e con un by-pass il problema sembrava risolto. Ci si è resi conto che non era così giovedì, quando qualcuno ha notato delle macchie d'olio nella roggia Castellana, un canale irriguo che scorre nella zona. I primi sondaggi hanno confermato che si trattava di qualcosa di grave: scavando nei campi, raggiunta la profondità di tre metri il terreno risultava completamente impregnato di gasolio. Solo a quel punto è partita la telefonata ai vigili urbani con la richiesta di chiudere la strada. Ieri i tecnici dell'ufficio d'igiene dell'Ussl hanno prelevato campioni dai pozzi privati che alimentano le cascine della zona. Il sindaco ha emesso un'ordinanza con cui si vieta l'uso di quell'acqua per il consumo umano ed animale. Non dovrebbero comunque esserci rischi né per l'acquedotto di Vigevano (che pesca a profondità molto maggiore) né per il Ticino. La zona è stata chiusa al traffico ed è presidiata 24 ore su 24. La Snam ha comunicato che la perdita è stata localizzata e che la valvola che l'ha causata è stata sostituita. «Ma nessuno - dice il primo cittadino di Vigevano - è stato in grado di dirci la quantità di gasolio fuoriuscito: assurdo, perché basterebbe una semplice sottrazione tra quanto risulta partito da Sannazzaro e quanto è arrivato a destinazione a Rho». Intanto i tecnici dell'ufficio ecologia del Comune hanno già avanzato le prime ipotesi per la bonifica: non meno di quattro mesi per lo strato superficiale del terreno, due anni per l'intera zona. Quanto ai costi, in attesa di conoscere l'entità esatta del disastro, nessuno per il momento si sbilancia. Claudio Bressani

Persone citate: Giuseppe Rubini, Monica Fagnoni, Sannazzaro, Trecate

Luoghi citati: Pavia, Rho, Vigevano