Le pensioni al giro di boa

Le pensioni al giro di boa Le pensioni al giro di boa Lunedì sera un faccia a faccia tra Dini, Treu e i sindacalisti ROMA. Un primo accordo per la riforma delle pensioni potrebbe essere raggiunto lunedì sera in un incontro fissato a Palazzo Chigi fra il presidente del Consiglio, Dini, il ministro del Lavoro Treu e i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil. Riguarda la separazione tra previdenza e assistenza, ritenuta prioritaria e fondamentale per poter definire le misure volte ad avviare il riequilibrio fra contributi e prestazioni. Ma, intanto, scoppia una nuova «bomba»: un dossier della Cgil-funzione pubblica denuncia il massiccio taglio delle pensioni dei dipendenti pubblici conseguente all'attuazione, a partire dal 1° gennaio, di un allegato alla finanziaria '95 varata dal governo-Berlusconi. Separazione. Mentre attualmente tutte le voci assistenziali e previdenziali gravano su un unico bilancio, nel futuro le due partite saranno completamente divise: nella prima continuerà a figurare l'intervento finanziario dello Stato per oltre 66 mila miliardi all'anno (di cui la copertura potrebbe essere successivamente trasferita alla fiscalità generale) per pensioni sociali, «quota sociale» (100 mila lire al mese) indicizzata, cassa integrazione, prepensionamenti, integrazione al trattamento minimo, agevolazioni contributive alle imprese, ecc.; nella seconda si darà conto dei contributi incassati e delle pensioni pagate per ciascuno dei fondi e casse amministrati dall'Inps. Nell'occasione, si procederebbe a una di¬ Lamberto Dini versa distribuzione di alcuni benefici fra la vasta platea dei pensionati dei diversi settori. Ad esempio, nella ripartizione di circa 21 mila miliardi versati per il pagamento della «quota sociale» verrebbe ridotta la misura a favore di commercianti, artigiani e coltivatori diretti, tenendo conto che versano quasi la metà della percentuale dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti. Un'altra operazione di chiarezza sarebbe il trasferimento al Fondo lavoratori dipendenti di parte (forse 1/3) dell'aliquota degli assegni familiari, dato che la relativa gestione riceve circa 16 mila miliardi di contributi ed eroga prestazioni per quasi 6.000. Pubblici dipendenti. Dal 1° gennaio un lavoratore ministeriale con 15 anni di anzianità ha diritto a una pensione pari a 784 mila lire al mese contro 1 milione 330 mila lire del '94: un taglio di 546 mila lire, che si riduce lievemente con l'andare degli anni e che va dalle 468 mila 400 lire per 20 anni di anzianità a 238 mila lire per 30 anni. Notevole anche la caduta delle pensioni di reversibilità. [g.c.f.] Lamberto Dini

Persone citate: Dini, Lamberto Dini, Treu

Luoghi citati: Roma