«Più degli anni conta lo spirito»

«Più degli anni confa lo spirito» IL FASCINO SENZA ETÀ' «Più degli anni confa lo spirito» Chiara Boni: si può sfilare anche a 70 MILANO DAL NOSTRO INVIATO «Usa la tua forza, usa i tuoi difetti e sarai una stella», informa una voce fuori campo, citando Edith Piaf. Stacco musicale e voilà Veruska in calzoncinni a filo-natica firmati Gaetano Navarra. La faccia è un letto sfatto, ma il fisico farebbe invidia alla Panetti: 56 anni portati con grinta. Tutto il contrario di Milva che l'altro giorno, in pedana per Maska, non ha dato un bello spettacolo di sé aprendo il trench per mostrarsi in body di pizzo nero, con la sua pancetta e una serie di trasparenze decisamante gratuite. Peccato, in tailleur e abito a sirena di lustrini non era niente male. Alle critiche, comunque, Milva risponde sicura: «L'ho fatto perché mi sento donna e viva». Ma fino a che età si può sfilare senza diventare ridicoli? «Non sono tanto gli anni, quanto il modo, lo spirito - sostiene Chiara Boni che l'ha dimostrato mandando sul podio tre nonne beat -; c'è una bella differenza fra una che si impone e dice "guardate ec- comi qui, sono ancora bella" e una donna che si presenta con ironia». Dalla Boni Eva Magni, 86 anni, vedova dell'attore Renzo Ricci si vergognava un pochino e continuava a dirlo, ma è stata strepitosa e spiritosissima, accanto a Claudia Lawrence e Nicoletta Ramarino (entrambe over 70). «Una compratrice giapponese si è complimentata, sostenendo che finalmente la moda si occupava della terza età», racconta la Boni che negli anni scorsi ha trasformato in top model la «Bruttina Stagionata» Carmen Covilo e le miss Italia degli Anni Cinquanta. «Il limite è regolato soltanto dal buon gusto. Dalma ha sfilato fino a 36 anni, era una bella donna, ma soprattutto aveva il senso della misura. Milva ha dato uno spettacolo inverecondo. La sua è stata una baracconata ricercata», dice Alessandra Donghi, dell'agenzia di modelle Riccardo Gay. Ci vuole molto sense of humor, condito da un briciolo di modestia e tanto charme. Questo insegnano Jean Paul Gaulter e Moschino che in passato utilizzarono una coppia di anziani strepitosi sia per indossare gli abiti, sia per lanciare le campagne pubblicitarie. E per la serie «autocitarsi» nel defilé di Moschino, sabato scorso, non mancava, insieme con una serie di capi storici, anche Carmen. Vale a dire una ex modella, ora plurisessantenne, in abito da sera. L'insieme funzionava: volto meravigliso, una massa di capelli argento, stazza da vatussa. Unico neo, le braccia cadenti. I commenti della platea? «Le avremmo preferite coperte». Dagli esperti di comunicazione viene un'analisi di diverso tipo, come confermano allo stand di Klaus Davi: «In pubblicità non esistono controindicazioni per utilizzare gli anziani, anzi. Ne sono una prova le ultime campagne della Banca delle Marche e della Pepsi Cola. Le persone di una certa età fanno simpatia, appartengono alla realtà, rincuora la loro normalità. Ma il messaggio può diventare pericoloso nel caso di esibizioni forzate, di cattivo gusto. L'effetto choc comunque è assicurato». Ha stile e buon gusto da vendere Benedetta Barzini (50 anni), che per gioco qualche volta ricompare in passerella. Si è vista da Gattinoni (a Roma) in minigonna, da Stephan Janson (a Milano) e nelle foto di Iceberg e Donna Karan. Ma se nei personaggi famosi l'età in passerella conta poco, per le professioniste il discorso cambia, a 25 anni sono «bruciate». L'eccezione è una rarità. Ferrè, che quest'anno ha fatto volentieri a meno delle top, racconta di aver arruolato fra le ragazze una «signora». «Si chiama Lynn Costner, un tempo veterana dei defilé, ora dietro una scrivania. E' una trentacinquenne talmente elegante da far dimenticare le sue rughette. Le top model per me sono morte». [a. ama.) Ma il manager delle modelle: «Milva, show di cattivo . gusto» Da sinistra gli stilisti Gianfranco Ferrè e Chiara Boni e Milva durante la sfilata di mercoledì

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