«Forte, resistente, radicato»

«Forte, resistente, radicato» «Forte, resistente, radicato» In un libro: perché ho scelto l'Ulivo ROMA. Di nuovo c'è l'elogio dell'Ulivo «forte, resistente, ben radicato nella sua terra», l'albero che «ama il sole e resiste all'inverno» e che vuole «offrire i suoi rami e i suoi frutti» all'elettorato moderato che teme la preponderanza della Quercia e che invece nell'Ulivo potrà trovare una risposta per le sue «paure» e le sue «attese». Di nuovo insomma c'è l'introduzione che Prodi ha voluto premettere a un suo saggio apparso su MicroMega e che oggi l'editore Donzelli pubblica con il titolo Governare l'Italia. Manifesto per il cambiamento, primo volume di una nuova collana, «Il fondaco di MicroMega», curata dal direttore della rivista Paolo Flores d'Arcais. Di nuovo c'è anche un trittico di brevi postfazioni firmate rispettivamente da Montanelli, padre Sorge e Flores d'Arcais in cui si argomenta l'appoggio al candidato del centro-sinistra: «Il candidato ideale perché l'elettorato moderato vota volentieri per chi è nuovo alla politica ma gode di un proprio prestigio presso la società civile» per MontaneUi; rappre¬ sentante di un «Polo delle solidarietà» per Sorge; «una candidatura di centro che può essere appoggiata sia dalla sinistra che dalla destra conservatrice ma occidentale» per Flores d'Arcais. Di nuovo, rispetto al «manifesto programatico» che fissa le linee del progetto prodiano, c'è il susseguirsi di punture polemiche dedicate dall'uomo dell'Ulivo ai suoi avversari. Ecco allora l'attacco alle «vacue dichiarazioni» di Francesco D'Onofrio, alla «demagogia» di Fini, a Berlusconi che ha «drammaticamente fallito il suo compito», a Tremoliti che avrebbe disegnato la sua riforma fiscale lasciando tutto allo «stadio molto preliminare». Una curiosità: tra i demeriti del governo Berlusconi Prodi annette anche «lo scontro con i sindacati sulla riforma del sistema previdenziale», anche se Prodi, assieme a Modigliani, criticò all'indomani dell'accordo governo-sindacati l'arrendevolezza di Berlusconi sul terreno del «sistema previdenziale». [p. bat.)

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