Buttiglione ha deciso: vado con Silvio

Il segretario-filosofo accetta l'alleanza con Fini, e il futuro della manovra torna in dubbio Il segretario-filosofo accetta l'alleanza con Fini, e il futuro della manovra torna in dubbio Bottiglione ha deciso: vado con Silvio Ma la direzione none d'accordo, e il pòi si ribella ROMA. Dopo tanti tentativi, Buttiglione ha fatto il grande salto ed è passato con Berlusconi, accettando di allearsi anche con Fini. E gli scenari politici che si andavano delineando ne escono sconvolti. Ora non è più sicurissimo che la manovra del governo venga approvata martedì prossimo alla Camera. Perché Berlusconi continua a dire «no» e sostiene che Buttiglione, per coerenza, dovrebbe seguirlo («Credo che convenga, altrimenti non avrebbe accettato di correre con rioi»). Ridiventa possibile il sogno di Berlusconi di avere elezioni politiche a giugno, soprattutto se il Polo emergesse vincente alle elezioni regionali col ppi come alleato. E, all'interno del Polo, Berlusconi ha la possibilità di rimettere in riga l'alleato Fini che, nei sondaggi («non credo a quei sondaggi») risulta più popolare di lui. Tutto questo perché Butti- glione assicura che alle prossime elezioni regionali il suo partito si presenterà unito a Forza Italia, ccd e leghisti scissionisti per la quota proporzionale. E accetterà di allearsi con Alleanza nazionale per concorrere al premio di maggioranza. E', però, un colpo di scena che il segretario del partito popolare ha deciso da solo, assieme al fedele Formigoni, e che «va contro i deliberati della direzione» ha ammesso lo stesso Buttiglione. Ora, dal suo partito gli gridano «truffatore», «guitto», «traditore» e «golpista». Quel che ormai resta da sapere è se Buttiglione verrà espulso o i suoi oppositori se ne andranno. In palio ci sono i diritti di proprietà sullo scudocrociato, il ben noto simbolo della defunta de, che da solo vale ad attirare un 4 per cento di voti. E' il trofeo che Berlusconi spera di potere unire agli altri simboli dei partiti del Polo, per certificare agli elettori che il vero «centro» è il suo, non quello di Prodi. Un velocissimo sondaggio di Datamedia, ieri sera, assicurava che con l'arrivo dei popolari (se ci sarà veramente) il Polo otterrebbe il 55,5 per cento dei voti. E, cosa che a Berlusconi farà un gran piacere, Forza Italia con ccd, ppi e gli altri arriverebbe al 39,1 per cento mentre il partito dell'alleato Fini starebbe distante al 16,4. Nessun rischio di sorpasso all'interno del Polo. Alleanza nazionale ha fatto, ufficialmente, buon viso a questo gioco che dà a Berlusconi la benedizione centrista di Buttiglione. Ma sembra intenzionata a ritentare il dialogo diretto con i cattolici popolari scavalcando Forza Italia, stando a quel che dice a caldo Giovanni Alemanno, dell'ufficio politico. Per il quale nel Polo ora «cresce la forza delle tematiche solidariste e comunitarie» mentre «è definitivamente allontanato il pericolo di omologarsi ai mo.delli thatcheriani di un liberalismo sfrenato». Cioè, alla linea economica e sociale di Forza Italia. Il terremoto provocato da Buttiglione lascia delusi e sconcertati Bossi e D'Alema. I quali avevano dato credito ai suoi propositi centristi. Bossi, in particolare, si trova ora da solo senza sapere con chi allearsi per le regionali e bolla come «una becera operazione di potere» la mossa di Buttiglione che «interpreta l'anima clerical-fascista della parte peggiore della de». «E' bene che i cadaveri della politica vengano a galla». D'Alema (subito indirettamente preso di mira da Occhetto) si limita a sperare che il partito popolare non segua il suo segretario. Mario Segni definisce «grave e irresponsabile la scelta che unisce Buttiglione a chi sta rovinando l'Italia. Chi non è d'accordo con lui ha il dovere di venire con noi». Marco Pannella si defila, fa sapere che non sarà nel gran listone del Polo («non ci piacciono gli uffici di collocamento») e che cerca alleati per una lista autonoma. Quindi grandi rimescolamenti e nuove pressioni su Scalfaro per le elezioni a giugno. Ma Berlusconi conta soprattutto sui fatti, sulla sua vittoria alle regionali. «La tempistica indicata dal governo non interferisce con le possibilità di elezioni a giugno, indicata da una parte importante del Parlamento del Paese» ha spiegato in serata il presidente del Senato, Scognamiglio. Alberto Rapisarda i a i ) - i A ì o c, o n hi pi e e o, asera, assicurava che con larrivo dei popolari (se ci sarà veramente) il Polo otterrebbe il 55,5 per cento dei voti. E, cosa che a Berlusconi farà un gran piacere, Forza Italia con ccd, ppi e gli altri arriverebbe al 39,1 per cento mentre il partito dell'alleato Fini starebbe distante al 16,4. Nessun rischio di sorpasso all'interno del Polo. Alleanza nazionale ha fatto, ufficialmente, buon viso a questo gioco che dà a Berlusconi la benedizione centrista di Buttiglione. Ma sembra intenzionata a ritentare il dialogo diretto con i cattolici popolari scavalcando Forza Italia, stando a economica e sociale di ForzItalia. Il terremoto provocato dButtiglione lascia delusi sconcertati Bossi e D'Alema.quali avevano dato credito suoi propositi centristi. Bossin particolare, si trova ora dsolo senza sapere con chi alearsi per le regionali e bolcome «una becera operaziondi potere» la mossa di Buttglione che «interpreta l'animclerical-fascista della parpeggiore della de». «E' bene chi cadaveri della politica vengno a galla». D'Alema (subito idirettamente preso di mira dOcchetto) si limita a speraRocco Buttiglione In basso: il presidente di An Gianfranco F Rocco Buttiglione In basso: il presidente di An Gianfranco Fini

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