CATTOLICI PIGLIATUTTO

CATTOLICI PIGLIATUTTO CATTOLICI PIGLIATUTTO PRODI di qua, Buttiglione di là: grande vittoria della de. E suonerà come un paradosso, ma la fine della democrazia cristiana ha fatto bene ai cattolici e ancora più bene, in termini di potere e visibilità, ha fatto agli ex democristiani. La stravaganza, infatti, è solo apparente. Come la Chiesa, privata della sua potenza temporale, ha riconquistato prestigio e autorità, così la de coglie al volo benefici, lusinghe, offerte, premi e prebende dal suo non essere (più) un partito, anzi il «partito-Stato» per eccellenza. Sbiadita quindi l'identità religiosa, celebrato il funerale del centro ed estinto - almeno pareva - il tradizionale modera- tismo, mai come oggi la vita pubblica ha bisogno di cattolici, centristi e moderati. La novità è che se ne cominciano a vedere parecchi, sempre in posizione avvantaggiata, sia nello schieramento di centro-sinistra che in quello di centro-destra. Rivelatrice, nella sua simmetrica e promettente articolazione, è la giostra delle candidature. L'esperimento vincente di Martinazzoli a Brescia ha fatto, come si dice, scuola. Ora a Padova (per la Camera) il candidato del cartello progressista è l'ex presidente dell'Azione cattolica Gianni Saonara; nel Lazio si presenta con Forza ItaFilippo Ceccarelli CONTINUA A PAG. 8 PRIMA COLONNA

Persone citate: Buttiglione, Ceccarelli, Gianni Saonara, Martinazzoli

Luoghi citati: Brescia, Lazio, Padova