Come salvare i soldi dal caos di Ugo Bertone

Come salvare i soldi dal caos Come salvare i soldi dal caos L'ANSIA DEL LISTINO. La lettura dei prezzi in discesa di Btp e Bot vi leva il sonno? Eccessivo, perché il calo delle quotazioni tocca semmai solo coloro che decidono di vendere prima della scadenza dei titoli. Ma, soprattutto, quest'ansia tradisce un altro grave vizio: l'eccessiva attenzione al guadagno, al «buon affare». Il rendimento, invece, è solo un parametro per giudicare l'investimento. E nemmeno il più importante. In certi periodi, soprattutto quando si profila nuova inflazione, va privilegiata la solidità. L'EFFETTO PANICO. Siete tentati di accodarvi alla corsa del parco buoi, magari per vendere ai minimi e comprare, ai massimi, il marco? Malissimo, PIANIFICARE LE SCELTE. Qual è l'orizzonte temporale delle vostre scelte? Probabilmente la maggior parte dei risparmiatori si pone anche, se non soprattutto, obiettivi di lungo periodo legati a esigenze familiari (scuola dei figli, tutela della salute), all'integrazione pensionistica (esigenza crescente) o ad altri obiettivi lontani nel tempo. Eppure pochi investitori privilegiano il lungo periodo nelle scelte di investimento. Anzi. Una delle spiegazioni più comuni per spiegare un investimento è che «l'anno scorso ha reso tanto». E' un errore grave, anticamera di sicuri insuccessi. E' importante, al contrario: 1) individuare una consulenza professionale e di fiducia; 2) scegliere, assieme al consulen¬ perché la paura è pessima consigliera. Una qualità indispensabile di chi opera nella finanza è la capacità di operare in controtendenza: vendere quando gli altri comprano, e viceversa. Certo, non è facile ma anche per questo è bene procurarsi un consulente di fiducia. I momenti di crisi sono, tra l'altro, l'occasione giusta per valutare la qualità dei vostri consulenti, in banca o presso una rete di promotori finanziari. Se avete accusato almeno uno dei «malanni» più comuni del risparmiatore in tempo di crisi vi conviene correre ai ripari. Con pazienza e sangue freddo, virtù necessarie per il popolo dei risparmiatori italiani, ma anche con la consapevolezza che il futuro ci imporrà più attenzione nelle decisioni. te, investimenti solidi e coerenti con i propri bisogni di lungo termine; 3) rivedere, con prudenza, le scelte alla luce della congiuntura. In genere si tratta di operare ritocchi, non fare rivoluzioni. Fare il tagliando periodico alla propria vettura, del resto, non vuol dire cambiare il motore... DIVERSIFICARE. Quando e come? Certo, non è il caso di rivoluzionare i propri risparmi adesso, nel bel mezzo della bufera sui mercati, con il marco lanciato sopra le 1180 lire. Ma chi ha capito che l'eccessiva concentrazione delle proprie risorse su una valuta (la lira) o su un solo cliente (lo Stato) rappresenta una soluzione rischiosa, ha già posto le premesse per la giusta terapia. Chi è del tutto «lira-dipendente» può indirizzare i propri risparmi futuri verso l'estero (ad esempio, tramite i fondi comuni). Quanto? Per gli esperti l'ideale è che la quota estera del portafoglio oscilli tra il 20 e il 40%, a seconda della consistenza del patrimonio. Chi, oltre ad esser concentrato sulla lira, è anche «Botdipendente» deve, inoltre, sviluppare un'ulteriore diversificazione: puntare a investimenti in lire non legati allo Stato. Le alternative? Il mercato dell'eurolira (obbligazioni garantite da enti internazionali o multinazionali) o le obbligazioni convertibili, primo passo verso la Borsa. Ugo Bertone M A R I 0 W*&Èà