CIBERSPAZIO «Un robot ti aiuterà a navigare»
CIBERSPAZIO CIBERSPAZIO Un robot ti aiuterà a navigare CON l'avvento del virtuale e dei sistemi interattivi più «amichevoli» il rapporto con i computer è diventato così intenso da invitarci a entrare psicologicamente in un'altra dimensione, ormai comunemente definita ciberspazio: uno spazio-tempo che può essere realmente abitato anche se solo per simulazione. Questa dimensione si sviluppa principalmente in rete, lungo vie digitali di cui Internet è la più famosa. Ma non solo. Queste altre dimensioni non sono per forza lontane, distribuite lungo la ragnatela telematica, ma anche vicine, vicinissime: nello schermo di un computer multimediale che sta sulla nostra scrivania. Si è in molti a operare quotidianamente in questo ciberspazio ordinario: come liberare tempo dal nostro lavoro al computer? Certo, ci sono processori sempre più veloci, ma non basta perché il problema si pone non solo in termini quantitativi ma qualitativi. Quali operazioni possiamo risparmiarci? Ecco arrivare in soccorso i «knowbots»: i robot di conoscenza, agenti «intelligenti» in grado, se istruiti a dovere, di agire per nostro conto nelle reti oppure «offline» nel sistema multimediale che abbiamo a disposizione. Di «knowbots» si è parlato a Imagina, il Forum svoltosi recentemente a Montecarlo: insieme ai «cloni» (i personaggi sintetici animati in tempo reale) e al dilagare del fenomeno Internet, rappresentano i segnali più forti della «Cyber Era» (questo il titolo all'intera manifestazione). I knowbots nascono direttamente dalle ricerche sulla «vita artificiale» che da qualche tempo hanno tradotto gli studi complessi sulle reti neurali e sulle proprietà specifiche dell'intelligenza artificiale in ambiti di operatività evidente, comprensibile. E' possibile istruire questi «agenti intelligenti» facendoli lavorare per noi indatabase, archivi di posta elettronica.©, .come nel caso di un «computoon» (cartone animato al computer) realizzato per il film Batman II, risparmiarsi un bel po' di calcolo di animazione programmando il «comportamento» dei pipistrelli a non urtarsi tra loro, come fece Craig Reynolds della Symbolics. Alcune nuove generazioni di software di navigazione in rete sono già dotate di knowbots, mentre ad attuare le sperimentazioni più avanzate sulle possibili » interazioni tra noi e que■ sti agenti-software è Patti Maes, una bella ricercatrice belga, presso il Massachusetts Institute of Technology. Nel Media Laboratory dell'istituto è installato permanentemente un Ambiente video interattivo di vita artificiale (Alive II), un sistema centrato su un Onyx Reality Engine della Silicon Graphics che opera sia sulla modellazione del comportamento dei knowbots sia sull'acquisizione dell'immagine dell'utente-operatore. Funziona in questo modo: si viene come rispecchiati in uno schermo, attraverso la ripresa video in un set con cromakey, quindi digitalizzati e trasposti in uno scenario virtuale abitato da strani esserini (alcuni di questi hanno le sembianze di un cane). Lì entriamo in relazione con il knowbot, che reagisce in modo preordinato ad alcuni nostri gesti, programmato per acquisire anche quelle istruzioni che lo addestreranno, come quella di farlo bere in un determinato punto. In Italia qualcosa di simile è stato presentato a Futuro Remoto, la manifestazione napoletana di divulgazione scientifica, nel Laboratorio di vita artificiale ideato da Domenico Parisi, direttore dell'istituto di Psicologia del Cnr a Roma. Tra i knowbot generati ricordiamo in particolare i «mangiatori di contorni», degli organismi artificiali istruiti per acquisire i contorni di immagini teletrasmesse. La loro funzione è destinata ai software per la compressione di immagini che riescono ad operare più velocemente ed efficacemente se si interviene sugli elementi essenziali dell'immagine: quella con i contorni che proprio il knowbot acquisisce mangiando. Un processo che corrisponde in modo sorprendente al processo biologico primario: la ricerca di cibo. Cario Infante
Persone citate: Craig Reynolds, Domenico Parisi, Patti Maes
Luoghi citati: Italia, Massachusetts, Montecarlo, Roma
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