Il Movimento di Arbasino

Il Movimento di Arbasino Il Movimento di Arbasino "Tyl ARO Tuttolibri, le beneJ ' merite rievocazioni di I Oreste del Buono fanno I i adesso rivivere il rap_V4J porto fra 63 e 68, allora vissuto principalmente come gran movimento di uova di cuculo nei vari nidi. Già. La caratteristica principale del «movimento» appariva quella di installarsi, in quanto compagni di fede e di strada, clandestini in città, ricercati dalle multinazionali, ecc., nelle abitazioni di romantici funzionari, avventurosi burocrati, idealisti con qualche letto a disposizione e frigoriferi regolarmente riforniti; e vestali o badesse o serve di buona famiglia disposte a cucinare grandi spaghettate per i compagni dei compagni che accorrevano (rigorosamente anonimi) attratti dalla carbonara. Anche poi servendosi in comune dei contenuti dei cassetti, lasciando qualche arma nascosta in casa, facendo le telefonate durante le sommosse da apparecchi poi facilmente identificabili dalla polizia. Quando lo stesso parassitismo fu tentato con la rivista «Quindici», ricordo bene le sensazioni. Ma come! Questi si dicono rivoluzionari, e invece di crearsi delle strutture rivoluzionarie proprie vengono a cercare ospitalità e pubblicità e lancio quali «promettenti giovani» nell'anticamera della «Nuova Antologia»! La cosiddetta pappa fatta, signora mia! E inoltre, col pretesto assolutorio del «tutti compagni», portando centinaia di pagine di «dibbbattito» verbosissimo da assemblee noiosissime, senza accettare editing in una rivista di cultura, di letteratura, di tendenza... Si finì per rispondere con un vecchio classico: «Questa casa non è mica un albergo!». Alberto Arbasino

Persone citate: Alberto Arbasino, Arbasino, Oreste Del Buono