Accordo a Segrate Baldini Mondadori soci a metà di M. App.

Accordo a Segrate Accordo a Segrate Baldini Mondadori soci a metà i MILANO ONDADORI-Baldini & Castoldi: fifty fifty. Una parità «annunciata» ancora da prima della grande operazione Elemond di quattro mesi fa che ha portato anche l'Einaudi nella galassia di Segrate, ma soltanto ora realizzata. Che cos'è avvenuto? Sotto le spoglie della «Formiche srl», Alessandro Dalai, già possessore del 29% della Baldini ha acquistato dalla Mondadori un altro 21%, sborsando 447 milioni, per arrivare a quota 50. Il che significa la nascita di una società alla pari, vale a dire un importantissimo rafforzamento di autonomia per la casa editrice di Va' dove ti porta il cuore. Bisogna subito dire: un'ottima notizia per tutti quelli che s'interessano e hanno a cuore l'editoria italiana. Decisione la cui «qualità» risulta anche dalla breve chiosa all'operazione da parte di Franco Tato, vicepresidente e amministratore delegato, finissimo manovratore mondadoriano: «Un'azienda particolare come la Baldini, creazione di una persona sola, Dalai (per sua fortuna forte anche dell'appoggio di un grande uomo di editoria come Oreste del Buono) non può essere gestita con i sistemi manageriali necessari a un complesso vasto e articolato come il nostro. Si trattava di valorizzare un editore sottolineando, contemporaneamente, la sua assunzione di responsabilità». La Baldini continuerà ad avvalersi dei servizi gestionali e distributivi del gruppo. «Felice conclusione - commenta a sua volta Dalai - di un anno di trattative iniziate con i precedenti azionisti e che ha permesso, grazie anche alla disponibilità a collaborare di Tato, a una casa editrice democratica e progressista come la nostra di liberarsi del peso di una maggioranza come quella di Elemond-Mondadori per proseguire il cammino con i "suoi" autori: tra i primi la Tamaro e Gino & Michele, Paolo Rossi, Veltroni, Balestrini». E altri arriveranno. [m. app.]

Luoghi citati: Milano, Segrate