Aiuti «colpa dei donatori occasionali » di D. Dan.

Aiuti Aiuti Colpa dei donatori occasionali L'incognita si chiama «fase finestra». E' il periodo che passa dal momento in cui il virus Hiv entra nel sangue a quello in cui l'organismo produce gli anticorpi (quelli che il test rileva, evidenziando la presenza del "nemico"). Un periodo che può variare da 3 a 6 settimane: se in questo lasso di tempo la persona che ha contratto il virus va a donare il sangue, dona sangue infetto. Dario Cravero, membro della Commissione nazionale dei servizi trasfusionali, ammette: «La sicurezza si ha nel 99 per cento dei casi. Inoltre i donatori sono controllati accuratamente, con test e indagini particolareggiate». Si fa un vero e proprio interrogatorio ai volontari: abitudini di vita, relazioni e via dicendo. «E si è molto severi assicura Cravero -, al punto che se uno di loro risulta essere andato in vacanza in luoghi a rischio, la Thailandia per esempio, lo si sospende per alcuni mesi e lo si tiene sotto osservazione». Il problema ò un altro: quello dei donatori occasionali che, spiega il medico, «sono ancora utilizzati in alcuni centri del Paese». L'immunologo Ferdinando Aiuti commenta in tono amareggiato: «Quando proposi di fare il test a tutti coloro che avevano subito una trasfusione, fui contestato violentemente: costa troppo, mi dissero». E per quanto riguarda i donatori occasionali, calca la mano: «Lo dica pure il professor Cravero che rappresentano il 40 per cento dei donatori nel CentroSud (non a caso il pericolo di diventare sieropositivi ricevendo sangue è maggiore in quest'area) e il 30 per cento al Nord, altrimenti il fabbisogno nazionale non sarebbe coperto, con un milione e mezzo di trasfusioni all'anno». E siccome le statistiche mondiali parlano di un caso di contagio su ottantamila trasfusi, l'attesa di contagiati da trasfusione, in Italia, è di 5-15 casi all'anno. Ma la statistica non può certo consolare chi ha la sfortuna di rientrare in quella tragica percentuale. Di statistica si muore. Che fare, allora? Aiuti: «Incrementare i donatori abituali; non fare i test anti-Hiv nei centri diagnostici dove persone a rischio vanno a farsi controllare con la scusa di donare il sangue; fare il doppio test Elisa, malgrado costi caro». E, va da sé, per tutti un consiglio: se sapete di dover essere sottoposti a un intervento chirurgico, date il vostro sangue «per ogni evenienza», [d. dan.]

Persone citate: Cravero, Dario Cravero, Ferdinando Aiuti

Luoghi citati: Italia