«In viaggio per scoprire la gente »

«In viaggio per scoprire la gente LA PARTENZA DEL PROFESSORE «In viaggio per scoprire la gente » Prodi: «La tv? Carte truccate. Meglio il pullman» R BOLOGNA OMANO Prodi, il geografo .minimalista: apre la cartina d'Italia, va in fondo al tacco, dice: «Ecco qua Tricase, lo vede?». Diavolo di un professore, per il magno tour alla conquista della Seconda Repubblica, si è scelto un punto di partenza che più piccolo non si potrebbe: lunedì mattina ore 10,30, Cinema Aurora, Tricase, provincia di Lecce, Salento, Puglia. Le corazzate tv del Cavaliere, le sue valanghe di spot, i suoi sondaggi, spazzano l'Italia dei grandi numeri, moltiplicano l'onda emotiva dello scontro. Prodi sceglie la (auto)strada opposta: «Un viaggio di apprendimento per scoprire tutte le facce del Paese e tornare alla parola», dice. Di fronte a quello che è successo l'anno scorso «è chiaro che l'idea giusta era riprendere contatto con la gente». D'accordo, ma mentre lei parlerà a cento persone per volta, Berlusconi ne avrà di fronte qual- che milione... «Ah, no! Io so benissimo che le regole di parità sono saltate, e che al più presto andranno corrette, altrimenti il gioco parte truccato. Detto questo, io il viaggio lo faccio lo stesso». Tranquillo come d'abitudine, in blu e grigio, con scrivania e carta geografica, sede del Comitato per l'Italia che vogliamo, e il calendario di una autentica marcia forzata: tre giorni tra Lecce, Brindisi, Taranto, Bari, Foggia. Altri tre giorni mille chilometri più su: Padova, Treviso, Venezia, Marghera, Verona. Questo per co¬ minciare. E perché poi dalla Puglia? «Oh perbacco. Punto uno, è un tributo al Mezzogiorno. Punto due, è la maggiore area coltivata a olive e gli ulivi ci saranno di buon auspicio. Punto tre, è una regione di estremo interesse economico, con insediamenti di grande industria e vari distretti, a macchia di leopardo, dove prospera la piccola e media impresa. Punto quattro, vi abbonda l'agroalimentare e cospicue coltivazioni di garofani e gladioli. Punto cinque, ci sono vari centri di ricerca. Punto sesto...». Bene, grazie, può bastare. Le sarebbe possibile sintetizzare in uno slogan... «Più che uno slogan, direi un'idea guida per l'esordio: il Mezzogiorno non va assistito, ma neppure lasciato a se stesso. Vede, noi andremo a scoprire non solo i problemi, ma anche le risorse». A proposito di problemi, salterà Gallipoli, città di Buttigliene. «Se è per questo anche di D'Alema... Nessun mistero: abbiamo scelto l'entroterra anziché la costa, tutto qui». Quanto durerà il viaggio? «Due mesi, forse tre. Forse di più». Con tre o quattro incontri al giorno, più i trasferimenti in pullman. «Spero che il nostro Iveco di seconda mano resista. Gli abbiamo rifatto il motore, ma mi tranquillizza l'idea che abbia prestato servizio a Assisi». Che sia benedetto? «Appunto». Il suo pullman avrà otto posti, più una scrivania. Quello di Berlusconi è un superlusso con fax, bagno e camera da letto. Se lo incontra che fa? «Gli darò dei gran colpi di clacson». E intanto quello la sorpasserà in tv. «Non credo proprio: le regole di parità andranno fatte». Lei ci crede quando Berlusconi dice che è pronto a vendere le sue tv? «No. I suoi annunci non mi interessano più, mi interessano i fatti». Sarebbe a dire? «Che mentre si parla di regole, lui parte con una valanga di spot e una paurosa esibizione di mezzi finanziari. Facciamo sul serio o scherziamo?». Lui fa sul serio. «Anch'io». Secondo lei la manovra passerà? «Con o senza il Polo, passerà». Per il momento, senza. «Appunto». Consigli a Dini? «Dove fare tre cose: la manovra prima di tutto. Entro un mese la riforma delle pensioni. E subito dopo impostare la prossima finanziaria. Questo ridarebbe una serenità duratura ai mercati». A proposito di serenità; cosa dice sulle polemiche dopo il suicidio di Antonino Lombardo? «Che ormai in tv si dicono cose pesantissime, sproporzionate e nessuno sembra accorgersene. Non so se ci sia una relazione tra le parole di Orlando e il suidicio del maresciallo, ma è gravissimo che quando sono state pronunciate nessuno abbia reagito. C'è stato bisogno di un morto per accorgersene». La tv le fa paura? «A volte sì. E' anche per questo che preferisco il viaggio». Pino Corrìas Romano Prodi «Gli annunci di Berlusconi non mi interessano più, voglio i fatti» 1