«Lubiana, l'Europa ti controlla»

Via libera anche per la Croazia, ma soltanto se Tudjman rinuncerà all'annunciato richiamo dei Caschi blu Via libera anche per la Croazia, ma soltanto se Tudjman rinuncerà all'annunciato richiamo dei Caschi blu «Lubiana, l'Europa ti controlla» Dopo il sì italiano, parte l'associazione BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Dopo aver puntato i piedi per undici lunghi mesi, l'Italia ha permesso ieri all'Unione europea di far partire i negoziati di associazione della Slovenia all'Ue. Il governo, ha detto il ministro degli Esteri Susanna Agnelli, ha compiuto «un passo politicamente coraggioso», e lo si capisce soprattutto tenendo conto delle proteste immediatamente alzate dalle destre, che hanno parlato di una «resa senza condizioni» alla volontà di Lubiana. Ma la verità è che i partner comunitari hanno fatto propria la tesi italiana, secondo cui la Slovenia dovrà modificare la sua Costituzione, permettendo così ai cittadini stranieri di acquistare case e terreni. Solo a queste condizioni Lubiana potrà ottenere l'associazione (e non l'adesione) all'Unione europea. Era questa la principale richiesta della nostra diplomazia, in modo che gli italiani emigrati dall'ex Jugoslavia dopo la guerra possano riacquistare le proprietà a suo tempo perdute. Ottenere «che l'Unione si renda garante dell'impegno della Slovenia» non è stato facile ed anzi, ha detto la Agnelli, «non tutti erano d'accordo». Alla fine, però, la cosa è passata: in un protocollo destinato a non essere pubblicato, Consiglio dei ministri e Commissione eu- ropea pongono come condizione alla conclusione dei negoziati proprio la modifica della Costituzione slovena chiesta da Roma. La Agnelli ha dunque potuto levare la «riserva» del nostro governo. «Salutiamo la decisione italiana», ha detto il ministro tedesco Klaus Kinkel, che qualche mese fa si era distinto negli attacchi alla linea di chiusura dell'allora governo Berlusconi. Poche ore prima la Agnelli ed il suo collega Zoran Thaler avevano diffuso un comunicato in cui si prendeva atto del miglior clima, auspicando una soluzione nello spirito dell'accordo dell'83, in base al quale 170 profughi istriani riacquistarono le loro proprietà. E comunque il nostro governo, ha insistito la Agnelli, si aspetta che la Slovenia «sappia conformarsi nei fatti alla sua dichiarata volontà di avvicinarsi all'Unione». Se così non sarà, «non potremo, nelle fasi successive del processo (di associazione), non trarne tutte le conseguenze». E per essere «estremamente chiara con i nostri partner comunitari», la Agnelli ha ricordato che «il governo italiano si riserva piena libertà di decisione prima di approvare definitivamente l'accordo di associazione con la Slovenia, alla luce dell'evoluzione che avrà nel frattempo, assunto il negoziato bilaterale». I ministri dei Quindici hanno approvato il mandato negoziale anche per l'associazione della Croazia all'Ue, ma i colloqui non inizieranno finché non si chiarirà la posizione delle truppe Onu presenti nelle Krajne: Zagabria vuole mandarli via, e gli europei minacciano di far pagar cara a Tudjman una tale decisione. Luce verde, invece, all'accordo doganale tra Unione europea e Turchia, fermo su un binario morto da quasi trent'anni. La Grecia ha fatto cadere il suo veto solo in cambio della promessa di una data per i negoziati di adesione di Cipro all'Unione. Infine, i ministri europei hanno rinnovato l'appoggio dell'Europa a Renato Ruggiero, in corsa per il posto di direttore generale dell'Organizzazione mondiale del commercio. Uscito di scena il concorrente messicano Salinas de Gortari, appoggiato dagli Usa, l'italiano resta il favorito, ma dalla Casa Bianca non è ancora arrivato alcun segnale positivo. Fabio Squillante Atene toglie il veto all'adesione turca Per il Wto riconfermato l'appoggio a Ruggero Qui accanto, il ministro degli Esteri Susanna Agnelli. A destra, Caschi blu in Croazia. L'Ue ha chiesto che venga mantenuta la loro presenza