« Ho confessato il falso »
« « Ho confessato il falso » Un finanziere: per tornare libero dissi che avevo preso dei soldi BRESCIA. «Ho confessato di aver preso soldi durante le verifiche fiscali per uscire dal carcere. Ma non è vero: io non ho mai ricevuto una lira». L'ex brigadiere della Finanza Giovanni Arces ritratta e si tira fuori dalle accuse di corruzione per cui è imputato al processo Cerciello. «Ho confessato perché mia moglie era incinta - ha detto ieri in aula - Stava male, aveva già perso un bambino due anni prima. Aveva bisogno di me, ed io ero in isolamento a Peschiera da cinque giorni», ha spiegato ai giudici nel corso dell'interrogatorio di ieri. Il pm Salamone, dopo le dichiarazioni dell'ex sottufficiale, ha chiesto un confronto tra Arces e l'ex maresciallo Umberto Gilardino. Quest'ultimo aveva ammesso di aver incassato tangenti da aziende come la Bracco farmaceutica, la Mediolanum, l'Alleanza assicurazioni, la Rinascente, ed aveva accusato il collega di aver partecipato . alla spartizione delle mazzette. Il tribunale, però, ha ritenuto inammissibile il confronto, perché Gilardino - come d'altra parte molti altri imputati -aveva già rifiutato di sottoporsi all'interrogatorio. Nel corso dell'udienza, il maresciallo Umberto Milano, pur rifiutandosi di rispondere alle domande, ha rilasciato una dichiarazione spontanea, affermando che al nucleo regio¬ nale di polizia tributaria della guardia di Finanza di Milano c'era un vero sistema di corruzione: «Una giostra sulla quale bisognava salire - ha detto - se non si volevano subire conseguenze anche pesanti». Milano ha anche sostenuto che prendere soldi serviva anche per poter essere aggiornati e all'altezza del lavoro richiesto, «La Finanza - ha detto ai giudici non metteva a disposizione dei miei uomini neppure le macchine per scrivere. Come facevo a lavorare?». [Ansa)
Persone citate: Arces, Cerciello, Gilardino, Giovanni Arces, Peschiera, Salamone, Umberto Gilardino, Umberto Milano
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