«Amico mio, non morire» di P. R.

«Amico mio, non morire» «Amico mio, non morire» Micaela: i miei giorni di incubo SALERNO. «Cercavo di farlo parlare, gli facevo domande in continuazione, ma lui non rispondeva. Avrei smesso se non fossi stala convinta che era questo l'unico modo per cercare di avere qualche segno di ripresa, poi alla fine ho visto le palpebre che si muovevano e pochi secondi dopo mi ha stretto il dito della mano. Allora ho capilo che bisognava insistere e che forse il peggio ora passato». Micaela D'Alessio racconta ancora incredula ma felice la sua esperienza al capezzale del ragazzo che per lei aveva tentato il suicidio. Il peggio non ò passato del tutto, la prognosi è riservata, ma Gianluca Marcigliano sta uscendo dal coma, parla, riconosce i familiari, e soprattutto ha riconosciuto lei, la ragazza della quale si è innamoralo e che in un momento di sconforto ha accentuato, involontariamente, il suo complesso di diversità rispetto ai coetanei. Micaela preferisce non parlare di amore negato. «Conosco bene Gianluca, siamo amici, oltre che coetanei. Probabilmente non ha retto in un momento di sconforto per quella che era la sua menomazione fisica, ma come è accaduto prima che compis: se il gesto, abbiamo solo cercato di fargli comprendere che non deve sentirsi diverso e soprattutto che non si può morire per un motivo come questo. Il merito non ò stalo solo mio ma di tutti i suoi amici, dei familiari, dei medici e gli psicologi che sono stati vicini a lui in questi giorni». E tra questi c'è don Fernando Sparano, parroco di una chiesa di Eboli e.psicologo. «Sapevamo tutti che sarebbe stato difficilissimo, ma l'unico sistema per riportarlo tra di noi era quello di continuare a dimostrargli comprensione e affetto. E' questo che ha portato Gianluca a compiere un atto assurdo, probabilmente con gli amici non si è mai sentito a suo agio. Non è sta¬ to un miracolo, solo una dimostrazione di amore e di solidarietà compiuta in un momento estremo che fortunatamente si è risolto a lieto fine. E' stata un'esperienza che deve far riflettere tutti». La presenza di Micaela con il grappo che ha praticato la terapia durante il coma è stata comunque determinante. L'equipe aveva nel corso degli ultimi dieci giorni ricostruito tutta la personalità del ragazzo, la sua vita, le sue delusioni. [p. r.]

Persone citate: Fernando Sparano, Gianluca Marcigliano, Micaela D'alessio

Luoghi citati: Salerno